Ecco i film più ‘piratati’ del 2011
Man mano che le nostre attività digitali si espandono, diventano sempre maggiori le tracce che lasciamo in Rete. Inevitabile, forse preoccupante, a fine anno il tesoro raccolto dalle varie firme della Rete diventa ottimo materiale per stilare decine di classifiche in stile “Il top qualcosa del 2011”. Moda magari discutibile, ma che in certi casi fornisce profili delle nostre abitudini davvero interessanti. Così per esempio la classifica dei film più scaricati – illegalmente – attraverso il network di BitTorrent. Che definisce appunto una top 10 di film del 2011 ben diversa dai box office ufficiali e ancora più distante da quelle stilate dai vari festival cinematografici. A vincere, tanto per capirci, è “Fast Five”, quinto capitolo della serie “Fast and the Furious” con Vin Diesel (eccolo a fianco). Roba fine, con poco meno di 10 milioni di download a sbafo (sotto la classifica).
La classifica raccontata da TorrentFreak secondo alcuni colleghi definisce in realtà una tipologia ben definita di utenti della Rete, i più giovani e i più “smanettoni”, più portati all’uso condiviso (e pirata, in questo caso) delle risorse online. Considerazione senz’altro reale. E che porta “Una notte da leoni 2″ a piazzarsi al secondo posto e “Thor” al terzo. Gag, muscoli ed effetti speciali. “Film creati per una generazione cresciuta con i videogiochi”, dice giustamente una collega. Il “Decalogo” di Kieslowski (foto a fianco) abita su un altro pianeta, questo è certo. Ma forse la classifica dei più “piratati” – molto americana, va anche detto – è anche il segnale della diffusione di un modo diverso di fruire del cinema e dei contenuti d’autore in generale, sempre più usa e getta, dove diventa sempre più raro il desiderio di pagare per un qualcosa che vale davvero. Perché è vero che il P2P è più diffuso tra i più giovani e i più tech-addicted. Ma il pubblico dei “pirati” – parola che dunque perde anche un po’ di significato – è anche sempre più differenziato, con nonni, genitori e zii che si stanno attrezzando. O comunque che hanno delegato a familiari più giovani l’organizzazione del traffico illegale casalingo.