Abolizione albo pubblicisti. Bufera sul web. Ma cosa succederà realmente?
A partire da agosto 2012 verrà abolito l'albo dei giornalisti pubblicisti. L'abolizione è prevista dalla manovra "Salva-Italia" varata dal governo Monti ( art. 10, legge 183/2011 – "Riforma degli Ordini professionali", parzialmente modificato nell'art. 33 del d.l. 201/2011, convertito con l. 22/12/2011 n. 214 – "Soppressione limitazioni esercizio di attività professionali"), ma la notizia è passata quasi in sordina. Così dal prossimo agosto non ci sarà più la distinzione tra pubblicisti e professionisti, ovviamente a discapito dei primi. E su Internet sono già in molti gli utenti che protestano e chiedono chiarimenti sulla faccenda: dai giovani giornalisti in procinto di prendere il tanto agognato tesserino, a chi è già pubblicista e freme per sapere che fine farà la suq qualifica e i contributi versati fino a questo momento. La situazione è ancora ambigua e per il futuro si possono ipotizzare tre strade differenti, postate dal giornalista Antonello Antonelli sul suo blog:
1)L'albo potrebbe essere trasformato in un elenco ad esaurimento, dando così la possibilità di diventare pubblicisti soltanto a chi, in termini di tempistica, rientrerà nell'agosto 2012.
2)Una disciplina transitoria che cambi le modalità di accesso, fattore che implica l'ingresso di nuove norme e la cancellazione definitiva dell'albo.
3)La riconferma dei due albi distinti, con un nuovo esame con nuovi criteri per i pubblicisti.
Molte sono le domande che ci si pone, soprattutto per chi non ha o non avrà la possibilità di effettuare il praticantato di 18 mesi che dà accesso all'esame di Stato per diventare professionista, o per i vari collaboratori dei giornali che rimarranno senza qualifica e verranno privati delle assicurazioni e dei privilegi che l'essere pubblicista porta.
A partire da agosto 2012 verrà abolito l'albo dei giornalisti pubblicisti. L'abolizione è prevista dalla manovra "Salva-Italia" varata dal governo Monti ( art. 10, legge 183/2011 – "Riforma degli Ordini professionali", parzialmente modificato nell'art. 33 del d.l. 201/2011, convertito con l. 22/12/2011 n. 214 – "Soppressione limitazioni esercizio di attività professionali"), ma la notizia è passata quasi in sordina. Così dal prossimo agosto non ci sarà più la distinzione tra pubblicisti e professionisti, ovviamente a discapito dei primi. E su Internet sono già in molti gli utenti che protestano e chiedono chiarimenti sulla faccenda: dai giovani giornalisti in procinto di prendere il tanto agognato tesserino, a chi è già pubblicista e freme per sapere che fine farà la suq qualifica e i contributi versati fino a questo momento. La situazione è ancora ambigua e per il futuro si possono ipotizzare tre strade differenti, postate dal giornalista Antonello Antonelli sul suo blog:
1)L'albo potrebbe essere trasformato in un elenco ad esaurimento, dando così la possibilità di diventare pubblicisti soltanto a chi, in termini di tempistica, rientrerà nell'agosto 2012.
2)Una disciplina transitoria che cambi le modalità di accesso, fattore che implica l'ingresso di nuove norme e la cancellazione definitiva dell'albo.
3)La riconferma dei due albi distinti, con un nuovo esame con nuovi criteri per i pubblicisti.
Molte sono le domande che ci si pone, soprattutto per chi non ha o non avrà la possibilità di effettuare il praticantato di 18 mesi che dà accesso all'esame di Stato per diventare professionista, o per i vari collaboratori dei giornali che rimarranno senza qualifica e verranno privati delle assicurazioni e dei privilegi che l'essere pubblicista porta.