Sempre più divorzi causati da Facebook!
Fa prendere voti più bassi a scuola, come ha scoperto una ricerca dell'università dell'Ohio, è un veicolo per stalker e malintenzionati vari, avvertono pediatri ed esperti, è responsabile di litigi e incomprensioni che mettono alla prova i rapporti di amicizia più stretti. La lista dei mali di Facebook è lunga quasi quanto quella dei suoi successi, ma almeno in un campo la responsabilità del social network comincia ad essere suffragata anche dai dati: come conferma una ricerca del sito britannico Divorce-Online sono sempre di più le coppie che divorziano proprio a causa di post e foto pubblicati, tanto che in Gran Bretagna la creatura di Mark Zuckerberg è ormai citata in un terzo dei casi.
Lo studio, che conferma i numeri trovati da ricerche analoghe negli Usa, si basa su un campione di 5 mila richieste arrivate al sito, specializzato nella fornitura di servizi in questo campo, e punta il dito quasi esclusivamente su Facebook, visto che altri social network come Twitter arrivano a malapena allo 0,4% del campione, ben lontano dal 33,3% del principale accusato. Tre sono i comportamenti più comuni usati come prova: messaggi inappropriati mandati a persone dell'altro *****, commenti maligni postati sul proprio partner, soprattutto nel caso di coppie separate, e soffiate sul comportamento del marito o della moglie fatte da amici di Facebook. Tra i rischi citati c'è anche una delle funzioni più caratteristiche, quella di ritrovare vecchie fiamme o comunque persone che non si vedeva da tempo, con cui è più facile iniziare una relazione: «Facebook è diventato il mezzo primario di comunicazione – spiegano gli autori della ricerca, eseguita su un campione di 5.000 richieste – ed è il posto più facile dove avere un'avventura extraconiugale. Le persone devono stare più attente a quello che scrivono, anche perchè, le corti stanno iniziando a usare i post come fonte di prova». A confermare il potere del social network c'è anche una decisione di una corte del Connecticut, che ha obbligato marito e moglie che stavano divorziando a fornire alla controparte le rispettive password, mentre nel 2009, proprio in Gran Bretagna, un uomo ha sparato alla moglie dopo che questa aveva cambiato il suo status in libera dopo una lite. In futuro, avvertono gli autori della ricerca britannica, la cifra dei divorzi per social network è destinata ad aumentare: due anni fa erano solo il 20%, e di questo passo diventeranno la maggioranza entro il 2015.
Lo studio, che conferma i numeri trovati da ricerche analoghe negli Usa, si basa su un campione di 5 mila richieste arrivate al sito, specializzato nella fornitura di servizi in questo campo, e punta il dito quasi esclusivamente su Facebook, visto che altri social network come Twitter arrivano a malapena allo 0,4% del campione, ben lontano dal 33,3% del principale accusato. Tre sono i comportamenti più comuni usati come prova: messaggi inappropriati mandati a persone dell'altro *****, commenti maligni postati sul proprio partner, soprattutto nel caso di coppie separate, e soffiate sul comportamento del marito o della moglie fatte da amici di Facebook. Tra i rischi citati c'è anche una delle funzioni più caratteristiche, quella di ritrovare vecchie fiamme o comunque persone che non si vedeva da tempo, con cui è più facile iniziare una relazione: «Facebook è diventato il mezzo primario di comunicazione – spiegano gli autori della ricerca, eseguita su un campione di 5.000 richieste – ed è il posto più facile dove avere un'avventura extraconiugale. Le persone devono stare più attente a quello che scrivono, anche perchè, le corti stanno iniziando a usare i post come fonte di prova». A confermare il potere del social network c'è anche una decisione di una corte del Connecticut, che ha obbligato marito e moglie che stavano divorziando a fornire alla controparte le rispettive password, mentre nel 2009, proprio in Gran Bretagna, un uomo ha sparato alla moglie dopo che questa aveva cambiato il suo status in libera dopo una lite. In futuro, avvertono gli autori della ricerca britannica, la cifra dei divorzi per social network è destinata ad aumentare: due anni fa erano solo il 20%, e di questo passo diventeranno la maggioranza entro il 2015.