Pecore sporcano la strada. Sindaco al pastore: ‘o pulisci o gli metti il pannolino!’
Lecce - Pulire i bisognini o mettere i pannolini alle pecore? È il dilemma di un pastore pugliese. Già, perché il sindaco di Fasano, nel brindisino, è stato perentorio: "Il gregge sporca, quindi il pastore pulisca o usi i panni". E il Tar della Puglia gli dà ragione.
L'ORDINANZA DEL SINDACO: Il pastore proprietario delle pecore deve munirsi di scopa e paletta, o mettere i pannoloni al bestiame, altrimenti dovrà cambiare percorso. È quanto stabilisce un'ordinanza del sindaco di Fasano, Lello Di Bari, nei confronti di un pastore del paese, abituato a transitare con il suo gregge in via San Martino da Tours. Il pastore ha fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale, ma la sezione di Lecce del Tar di Puglia ha prima respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento e ora, decidendo nel merito, ha confermato la legittimità dell'ordinanza sindacale.
Il provvedimento è diretto a prevenire ed eliminare – scrivono tra l'altro i giudici – gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini, individuati nella «diffusione di malattie a causa della prolificazione di insetti», nella necessità di «garantire il decoro urbano», e nella necessità di evitare «incidenti con i veicoli e i danni alle persone o cose».
L'ORDINANZA DEL SINDACO: Il pastore proprietario delle pecore deve munirsi di scopa e paletta, o mettere i pannoloni al bestiame, altrimenti dovrà cambiare percorso. È quanto stabilisce un'ordinanza del sindaco di Fasano, Lello Di Bari, nei confronti di un pastore del paese, abituato a transitare con il suo gregge in via San Martino da Tours. Il pastore ha fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale, ma la sezione di Lecce del Tar di Puglia ha prima respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento e ora, decidendo nel merito, ha confermato la legittimità dell'ordinanza sindacale.
Il provvedimento è diretto a prevenire ed eliminare – scrivono tra l'altro i giudici – gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini, individuati nella «diffusione di malattie a causa della prolificazione di insetti», nella necessità di «garantire il decoro urbano», e nella necessità di evitare «incidenti con i veicoli e i danni alle persone o cose».