Il momento in cui si viene chiamati per un interrogazione è davvero particolare. Possiamo già sentire il rumore della penna che disegna un teschio sul registro, proprio accanto al nostro nome. È un momento in cui tutti, anche il più macho, provano un brivido, come una granita al limone versata dentro le mutande.
Durante l’interrogazione, inoltre, ci sono una serie di regole:
- Se hai studiato è il momento dell’estrazione del lotto: tu hai i tuoi numeri, e devi sperare che escano quelli. Non a caso si incrociano le dita prima di ogni domanda.
- Se hai studiato poco, è il momento dello show: devi inventarti una serie di cazzate e giri di parole per ingraziarti il pubblico e portare a casa la pelle. Se prendi la sufficienza è come ricevere un applauso: si dice grazie.
- Se non hai studiato è il momento dell’interrogatorio: qualunque cosa ti venga fatta, tu non devi dirgli niente, a quei bastardi. E non metterti a piangere.
Ma come definire un’interrogazione? Abbiamo chiesto ad un grandissimo poeta (o forse era un barbone alcolizzato?) di esprimerlo con parole sue. Ecco il risultato:
L’interrogazione è come…
…una partita di calcio: se dici a chi fa le regole quello che pensi di sua moglie vieni espulso.
…disinnescare una bomba: se non sei preparato, andando a casaccio farai solo casini.
…vedere un macaco stirare un perizoma: difficile.
…una telefonata importante: se non rispondi mai sono cazzi.
…andare a letto con una cessa: quando hai finito vorresti dimenticarla
…farsi togliere un dente: non è piacevole a meno che tu non sia masochista.
…sbattere il mignolo del piede contro la gamba del letto: questione di sfiga.
- Se hai studiato è il momento dell’estrazione del lotto: tu hai i tuoi numeri, e devi sperare che escano quelli. Non a caso si incrociano le dita prima di ogni domanda.
- Se hai studiato poco, è il momento dello show: devi inventarti una serie di cazzate e giri di parole per ingraziarti il pubblico e portare a casa la pelle. Se prendi la sufficienza è come ricevere un applauso: si dice grazie.
- Se non hai studiato è il momento dell’interrogatorio: qualunque cosa ti venga fatta, tu non devi dirgli niente, a quei bastardi. E non metterti a piangere.
Ma come definire un’interrogazione? Abbiamo chiesto ad un grandissimo poeta (o forse era un barbone alcolizzato?) di esprimerlo con parole sue. Ecco il risultato:
L’interrogazione è come…
…una partita di calcio: se dici a chi fa le regole quello che pensi di sua moglie vieni espulso.
…disinnescare una bomba: se non sei preparato, andando a casaccio farai solo casini.
…vedere un macaco stirare un perizoma: difficile.
…una telefonata importante: se non rispondi mai sono cazzi.
…andare a letto con una cessa: quando hai finito vorresti dimenticarla
…farsi togliere un dente: non è piacevole a meno che tu non sia masochista.
…sbattere il mignolo del piede contro la gamba del letto: questione di sfiga.