Ai domiciliari con mamma? No grazie, meglio il carcere
Roma - "Venitemi ad arrestare". Alexandru Duta, romeno di 21 anni, non ha dubbi: meglio il carcere della convivenza con la madre. E menomale che di mamma ce n'è solo una. Il giovane rapinatore non ce l'ha più fatta e ha preferito farsi portare in galera piuttosto che rimanere agli arresti domiciliari nella stessa casa dove abita la madre.
Ha preso il cellulare, ha chiamato i carabinieri e ha detto: "Venitemi ad arrestare, sono nella piazza centrale. Io in casa con quella non ci torno più". Il ragazzo è una vecchia conoscenza dei carabinieri che almeno un paio di volte lo hanno preso con le mani nel sacco. L’ultima a novembre quando in una sola serata lo straniero ha messo a segno ben due rapine. Armato di coltello ha prima rapinato la pasticceria Dolce Cassia e poi non contento ha fatto il bis in un pub distante poche centinaia di metri. Peccato che un cliente aveva dato l’allarme ai carabinieri e così all’uscita dal locale notturno il romeno ha trovato ad attenderlo una gazzella dell’Arma e un paio di manette. Il giorno dopo, l’arresto è stato confermato dal magistrato che però ha deciso di concere ad Alexandru gli arresti domiciliari presso la sua residenza.
Ed è lì che per il rapinatore è iniziato il vero incubo. Perché lui viveva a Formello, alle porte di Roma, a casa con la mamma. E i due, a quanto pare, non vanno per niente d’accordo. A lui, giovane esuberante e con troppi grilli per la testa, le regole ferree della mamma vanno strette. E alla madre evidentemente non piace il suo comportamento: dormire, mangiare, bere e dormire ancora. E la donna deve essere molto meno elastica e comprensiva dei secondini di Rebibbia. Al punto che l’altra sera Alexandru non ce l’ha fatta più e ha organizzato la fuga, approfittando dell’assenza della madre.
I carabinieri, rispondendo alla sua telefonata, non credevano alle proprie orecchie. Hanno pensato a uno scherzo ma alla fine era tutto vero. Prima di portarlo alla stazione sono passati dalla sua abitazione per fargli prendere i suoi effetti personali. A casa c'era anche la madre, tutt'altro che dispiaciuta. Una soddisfazione per entrambi, insomma. Quel che si suol dire "amore di mamma".
Ha preso il cellulare, ha chiamato i carabinieri e ha detto: "Venitemi ad arrestare, sono nella piazza centrale. Io in casa con quella non ci torno più". Il ragazzo è una vecchia conoscenza dei carabinieri che almeno un paio di volte lo hanno preso con le mani nel sacco. L’ultima a novembre quando in una sola serata lo straniero ha messo a segno ben due rapine. Armato di coltello ha prima rapinato la pasticceria Dolce Cassia e poi non contento ha fatto il bis in un pub distante poche centinaia di metri. Peccato che un cliente aveva dato l’allarme ai carabinieri e così all’uscita dal locale notturno il romeno ha trovato ad attenderlo una gazzella dell’Arma e un paio di manette. Il giorno dopo, l’arresto è stato confermato dal magistrato che però ha deciso di concere ad Alexandru gli arresti domiciliari presso la sua residenza.
Ed è lì che per il rapinatore è iniziato il vero incubo. Perché lui viveva a Formello, alle porte di Roma, a casa con la mamma. E i due, a quanto pare, non vanno per niente d’accordo. A lui, giovane esuberante e con troppi grilli per la testa, le regole ferree della mamma vanno strette. E alla madre evidentemente non piace il suo comportamento: dormire, mangiare, bere e dormire ancora. E la donna deve essere molto meno elastica e comprensiva dei secondini di Rebibbia. Al punto che l’altra sera Alexandru non ce l’ha fatta più e ha organizzato la fuga, approfittando dell’assenza della madre.
I carabinieri, rispondendo alla sua telefonata, non credevano alle proprie orecchie. Hanno pensato a uno scherzo ma alla fine era tutto vero. Prima di portarlo alla stazione sono passati dalla sua abitazione per fargli prendere i suoi effetti personali. A casa c'era anche la madre, tutt'altro che dispiaciuta. Una soddisfazione per entrambi, insomma. Quel che si suol dire "amore di mamma".