La ragione è storica. L’ attuale alfabeto dell’ arabo è di origine aramaica. I primi testi conosciuti in aramaico risalgono al IX sec. a. C.: questa lingua era originaria della Siria ma già all’ inizio del I millennio a. C. si diffuse in Mesopotamia e in seguito in Palestina.
L’ alfabto aramaico, a sua volta, deriva dalla forma più antica dell’ alfabeto dei Fenici (il cui paese corrisponde all’ attuale Libano): sono stati i Fenici a inventare l’ alfabeto, verso la fine del II millennio a. C.
In un primo tempo essi disponevano le lettere in una sorta di serpentina da destra verso sinistra, e poi, senza interruzione, cioè senza gli “a capo”, da sinistra a destra.
Quindi da questo momento si iniziò a scrivere da destra a sinistra (scrittura destrorsa) o da destra verso sinistra (scrittura sinistrorsa).
A partire dall’ XI sec. a. C. prevalse tra i Fenici la scrittura sinistrorsa, che nel tempo venne impiegata per l’ arabo, l’ebraico e per il neoaramaico (la lingua di alcune comunità cristiane e giudaiche originarie della Mesopotamia sparse nel mondo).
Le culture semitiche dell’ Etiopia e dell’ Eritrea preferirono la scrittura destrorsa, come soprattutto i Greci, dove nacque l’ Occidente.
*FOTO: Alfabeto Arabo