FIRENZE, 04 marzo 2012
Stevan Jovetic, 22 anni, medicato dai sanitari viola dopo la sostituzione.
I viola perdono Jovetic (problemi muscolari) dopo 20 minuti: ci pensa Moras, con un'autorete, a rompere il lungo digiuno dei toscani, poi Nastasic chiude il match. Romagnoli al 6° k.o. nelle ultime 7 gare. L'ossigeno ti fa respirare e cancella anche la paura. La Fiorentina aveva perso tre gare consecutive e dopo venti minuti della partita con il Cesena doveva rinunciare anche a Jovetic, per problemi muscolari: il pensiero alla caduta negli inferi ha cominciato a balenare nella mente dei pessimisti. Poi ci ha pensato un greco a sventare il rischio default: il povero Moras ha depositato le sue incertezze nell'angolino alla sinistra di Antonioli e il Franchi ha ripreso a cantare. 325' senza gol chiusi da un'autorete, la parola salvezza non diventa ancora superflua per i viola (vista la vittoria del Siena e il pari del Lecce), mentre suona quasi come un miraggio per i romagnoli, affondati dal raddoppio di Nastasic, dalla sesta sconfitta nelle ultime sette partite e da un ultimo posto eloquente. Senza apparenti spiragli per risalire la china.
SENZA LUCE — Senza lo squalificato Olivera, gli infortunati Behrami e Kharja e senza fiducia in Vargas, Delio Rossi non ha praticamente scelta a centrocampo, dove Montolivo e Lazzari agiscono ai lati di Salifu nel 3-5-2, con il primo a dettare i tempi e il secondo a cercare gli inserimenti. Sono ipotesi più che atti concreti: l'ex capitano alza la testa e fa girare la squadra nel primo quarto d'ora, l'ex cagliaritano fa appena in tempo a provare due tiri. Motivo? Finché c'è Jovetic il Cesena resta basso, probabilmente per paura del montenegrino che con il suo movimento e la sua qualità mette in difficoltà il reparto arretrato dei romagnoli. Di occasioni vere e proprie ne capitano solo due (una a Pasqual che sbaglia il diagonale di destro, l'altra a Lazzari che manda alto con un pallonetto su assist di Montolivo), ma con Jo-Jo in campo, i romagnoli non mettono piede nella trequarti avversaria. Poi è buio pesto per i viola: entra Cerci ed è quasi come restare in dieci per la totale apatia del folletto.
SENZA QUALITÀ — Mutu fuori per scelta tecnica proprio nel giorno del ritorno nella sua Firenze fa discutere. Anche e soprattutto perché chi è in campo al suo posto, Del Nero, non aveva mai giocato titolare dal suo arrivo e da come si muove si capisce perché. Pretendere miracoli da uno che è fermo da mesi è impossibile: Iaquinta, così, resta solo davanti e fa quasi tenerezza vederlo lottare contro tre difensori centrali avversari. Il guaio, per il Cesena, è che Santana e Parolo limitano al minimo sindacale gli inserimenti, mentre Comotto e Martinho sulle fasce non vengono nemmeno presi in considerazione.
LE MOSSE — Nella ripresa il primo a intervenire è Rossi che lancia Vargas al posto di Salifu risistemando la sua squadra con il 3-4-3, mentre Beretta sostituisce Del Nero con Martinez poco dopo l'unico squillo di giornata dell'ex laziale (assist per Comotto anticipato da Boruc). L'atteggiamento del Cesena, più intraprendente, vivacizza un po' la partita e il gol che la sblocca arriva grazie all'unico errore di quello che fino a quel momento era stato il migliore in campo: Montolivo (trascinatore nella ripresa) dà il la all'azione, Pasqual crossa al centro per Amauri ma Moras, nel tentativo di anticiparlo, la piazza di testa nell'angolino della propria porta. Il raddoppio di Nastasic (destro vincente su torre di Natali) conferma uno dei più grandi limiti del Cesena, che subisce il 18° gol su calcio piazzato dei 40 complessivi. L'ultimo posto si spiega anche così.
Stevan Jovetic, 22 anni, medicato dai sanitari viola dopo la sostituzione.
I viola perdono Jovetic (problemi muscolari) dopo 20 minuti: ci pensa Moras, con un'autorete, a rompere il lungo digiuno dei toscani, poi Nastasic chiude il match. Romagnoli al 6° k.o. nelle ultime 7 gare. L'ossigeno ti fa respirare e cancella anche la paura. La Fiorentina aveva perso tre gare consecutive e dopo venti minuti della partita con il Cesena doveva rinunciare anche a Jovetic, per problemi muscolari: il pensiero alla caduta negli inferi ha cominciato a balenare nella mente dei pessimisti. Poi ci ha pensato un greco a sventare il rischio default: il povero Moras ha depositato le sue incertezze nell'angolino alla sinistra di Antonioli e il Franchi ha ripreso a cantare. 325' senza gol chiusi da un'autorete, la parola salvezza non diventa ancora superflua per i viola (vista la vittoria del Siena e il pari del Lecce), mentre suona quasi come un miraggio per i romagnoli, affondati dal raddoppio di Nastasic, dalla sesta sconfitta nelle ultime sette partite e da un ultimo posto eloquente. Senza apparenti spiragli per risalire la china.
SENZA LUCE — Senza lo squalificato Olivera, gli infortunati Behrami e Kharja e senza fiducia in Vargas, Delio Rossi non ha praticamente scelta a centrocampo, dove Montolivo e Lazzari agiscono ai lati di Salifu nel 3-5-2, con il primo a dettare i tempi e il secondo a cercare gli inserimenti. Sono ipotesi più che atti concreti: l'ex capitano alza la testa e fa girare la squadra nel primo quarto d'ora, l'ex cagliaritano fa appena in tempo a provare due tiri. Motivo? Finché c'è Jovetic il Cesena resta basso, probabilmente per paura del montenegrino che con il suo movimento e la sua qualità mette in difficoltà il reparto arretrato dei romagnoli. Di occasioni vere e proprie ne capitano solo due (una a Pasqual che sbaglia il diagonale di destro, l'altra a Lazzari che manda alto con un pallonetto su assist di Montolivo), ma con Jo-Jo in campo, i romagnoli non mettono piede nella trequarti avversaria. Poi è buio pesto per i viola: entra Cerci ed è quasi come restare in dieci per la totale apatia del folletto.
SENZA QUALITÀ — Mutu fuori per scelta tecnica proprio nel giorno del ritorno nella sua Firenze fa discutere. Anche e soprattutto perché chi è in campo al suo posto, Del Nero, non aveva mai giocato titolare dal suo arrivo e da come si muove si capisce perché. Pretendere miracoli da uno che è fermo da mesi è impossibile: Iaquinta, così, resta solo davanti e fa quasi tenerezza vederlo lottare contro tre difensori centrali avversari. Il guaio, per il Cesena, è che Santana e Parolo limitano al minimo sindacale gli inserimenti, mentre Comotto e Martinho sulle fasce non vengono nemmeno presi in considerazione.
LE MOSSE — Nella ripresa il primo a intervenire è Rossi che lancia Vargas al posto di Salifu risistemando la sua squadra con il 3-4-3, mentre Beretta sostituisce Del Nero con Martinez poco dopo l'unico squillo di giornata dell'ex laziale (assist per Comotto anticipato da Boruc). L'atteggiamento del Cesena, più intraprendente, vivacizza un po' la partita e il gol che la sblocca arriva grazie all'unico errore di quello che fino a quel momento era stato il migliore in campo: Montolivo (trascinatore nella ripresa) dà il la all'azione, Pasqual crossa al centro per Amauri ma Moras, nel tentativo di anticiparlo, la piazza di testa nell'angolino della propria porta. Il raddoppio di Nastasic (destro vincente su torre di Natali) conferma uno dei più grandi limiti del Cesena, che subisce il 18° gol su calcio piazzato dei 40 complessivi. L'ultimo posto si spiega anche così.