KANDAHAR - È di 15 morti e alcuni feriti il bilancio della strage provocata da un militare americano in due località della provincia di Kandahar, in Afghanistan. Lo scrive il Washington Post online citando Javed Faisal, il direttore del Media Center del governo provinciale, contattato per telefono. Un comunicato militare Usa si limita ad affermare che un soldato è stato arrestato dopo «un incidente particolarmente spiacevole».
Il militare ha agito da solo, in quello che potrebbe essere stato un raptus di follia. Il soldato, dopo avere lasciato la sua base, ha iniziato a sparare intorno alle 3 di notte locali (le 6.30 italiane), colpendo civili in due distinti villaggi del distretto di Panjwai. Il distretto in questione, a sud-ovest di Kandahar City, è stato uno dei campi di battaglia più duri della guerra in Afghanistan, in quanto luogo di nascita del movimento dei Talebani. La strage odierna si è verificata poche settimane dopo la vicenda dei corani bruciati da militari Usa, proprio quando l'ondata di protesta, con diversi morti tra cui anche soldati americani, iniziava a calmarsi.
UN MASSACRO DI DONNE E BAMBINI Anche donne e bambini fra le almeno 15 vittime della strage provocata da un militare americano a Kandahar, in Afghanistan. Lo riferisce la Bbc online citando i leader tribali locali. Il militare, che soffriva di un esaurimento nervoso e la cui identità non è stata resa nota, ha lasciato la base nelle prime ore del mattino e ha aperto il fuoco contro tre abitazioni nel villaggio di Alkozai. Dopo la sparatoria, il soldato si è costituito alle autorità americane.
ISAF: "IGNORIAMO PERCHÉ L'HA FATTO" Il vice comandante della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato), generale Adrian Bradshaw, confermando oggi che «uno dei nostri soldati ha ucciso e ferito un certo numero di civili in un villaggio adiacente alla sua base» sostiene di non essere «in grado di spiegare le ragioni del suo gesto». L'attacco, avvenuto stamani in un villaggio della provincia meridionale afghana di Kandahar, ha avuto un bilancio provvisorio di 17 morti e numerosi feriti In un comunicato da lui firmato in assenza del comandante della Forza, generale John Allen, Bradshaw ha aggiunto che si è trattato di «un gesto disumano» che «non faceva in alcun modo pate di una attività autorizzata dell'Isaf». Prima di presentare «il rammarico ed il dolore per l'accaduto», l'alto ufficiale ha assicurato che «una inchiesta è già in corso ed ogni sforzo sarà fatto per stabilire la dinamica dei fatti e far rendere conto dell'accaduto a chiunque ne sia responsabile».
Il militare ha agito da solo, in quello che potrebbe essere stato un raptus di follia. Il soldato, dopo avere lasciato la sua base, ha iniziato a sparare intorno alle 3 di notte locali (le 6.30 italiane), colpendo civili in due distinti villaggi del distretto di Panjwai. Il distretto in questione, a sud-ovest di Kandahar City, è stato uno dei campi di battaglia più duri della guerra in Afghanistan, in quanto luogo di nascita del movimento dei Talebani. La strage odierna si è verificata poche settimane dopo la vicenda dei corani bruciati da militari Usa, proprio quando l'ondata di protesta, con diversi morti tra cui anche soldati americani, iniziava a calmarsi.
UN MASSACRO DI DONNE E BAMBINI Anche donne e bambini fra le almeno 15 vittime della strage provocata da un militare americano a Kandahar, in Afghanistan. Lo riferisce la Bbc online citando i leader tribali locali. Il militare, che soffriva di un esaurimento nervoso e la cui identità non è stata resa nota, ha lasciato la base nelle prime ore del mattino e ha aperto il fuoco contro tre abitazioni nel villaggio di Alkozai. Dopo la sparatoria, il soldato si è costituito alle autorità americane.
ISAF: "IGNORIAMO PERCHÉ L'HA FATTO" Il vice comandante della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato), generale Adrian Bradshaw, confermando oggi che «uno dei nostri soldati ha ucciso e ferito un certo numero di civili in un villaggio adiacente alla sua base» sostiene di non essere «in grado di spiegare le ragioni del suo gesto». L'attacco, avvenuto stamani in un villaggio della provincia meridionale afghana di Kandahar, ha avuto un bilancio provvisorio di 17 morti e numerosi feriti In un comunicato da lui firmato in assenza del comandante della Forza, generale John Allen, Bradshaw ha aggiunto che si è trattato di «un gesto disumano» che «non faceva in alcun modo pate di una attività autorizzata dell'Isaf». Prima di presentare «il rammarico ed il dolore per l'accaduto», l'alto ufficiale ha assicurato che «una inchiesta è già in corso ed ogni sforzo sarà fatto per stabilire la dinamica dei fatti e far rendere conto dell'accaduto a chiunque ne sia responsabile».