Il Pakistan censura Facebook e YouTube
Il Governo pakistano ha bloccato l'accesso a Facebook e YouTube a causa della diffusione di materiale blasfemo. Non è la prima volta, ma lascia perplessi la celerità di intervento.
Il Governo del Pakistan ha deciso di bloccare gli accesi a Youtube per mettere un freno alla diffusione di materiale "blasfemo". L'altro ieri l'Autorità pakistana per le telecomunicazioni (Apt) aveva chiesto ai provider di censurare Facebook a causa di un concorso di caricature che aveva come protagonista il profeta Maometto.
A distanza di poco più di 24 ore ecco arrivare lo stop anche alla nota piattaforma di condivisione video. "Era una direttiva pesante perché ci hanno chiesto di farlo velocemente, riferendo subito dopo a loro", ha dichiarato Wahaj-us-Siraj, amministratore delegato del provider Nayatel. In pratica pare che le caricature si siano diffuse velocemente da Facebook a YouTube.
Non è la prima volta che il Pakistan si distingue per questo tipo di iniziative censorie. Nel 2007 YouTube è rimasto irraggiungibile per praticamente un anno sempre per aver ospitato video "contro l'Islam".
Il Governo pakistano ha bloccato l'accesso a Facebook e YouTube a causa della diffusione di materiale blasfemo. Non è la prima volta, ma lascia perplessi la celerità di intervento.
Il Governo del Pakistan ha deciso di bloccare gli accesi a Youtube per mettere un freno alla diffusione di materiale "blasfemo". L'altro ieri l'Autorità pakistana per le telecomunicazioni (Apt) aveva chiesto ai provider di censurare Facebook a causa di un concorso di caricature che aveva come protagonista il profeta Maometto.
A distanza di poco più di 24 ore ecco arrivare lo stop anche alla nota piattaforma di condivisione video. "Era una direttiva pesante perché ci hanno chiesto di farlo velocemente, riferendo subito dopo a loro", ha dichiarato Wahaj-us-Siraj, amministratore delegato del provider Nayatel. In pratica pare che le caricature si siano diffuse velocemente da Facebook a YouTube.
Non è la prima volta che il Pakistan si distingue per questo tipo di iniziative censorie. Nel 2007 YouTube è rimasto irraggiungibile per praticamente un anno sempre per aver ospitato video "contro l'Islam".