L'inglese della McLaren malgrado il successo della Ferrari in Malesia pensa che i suoi avversari per il titolo siano il compagno di squadra e le Red Bull
WOKING, 27 Marzo - Jenson Button non teme Alonso dopo la sua vittoria in Malesia e ritiene che i suoi avversari per il mondiale siano ancora Sebastian Vettel e il compagno di squadra Lewis Hamilton. Malgrado il 15° posto a Sepang, il pilota inglese ritiene che sia la sua McLaren la vettura da battere. «Anche dopo una brutta gara sono ancora a soli dieci punti dalla testa, e in questo contesto non sono Alonso e la Ferrari la mia più grande preoccupazione», ha detto il vincitore del GP d'Australia. «Sono anche a soli cinque punti dietro a Lewis, che è molto competitivo, quindi direi che ho limitato i danni considerando il giorno negativo che ho avuto in Malesia».
HAMILTON DA TEMERE – Per Button è Hamilton il rivale più temibile, non appena convertirà in successi le sue pole in qualifica. «Lewis è sicuramente il mio principale rivale, e bisogna dire che le Red Bull sono sempre pericolose. Questa situazione si manterrà così penso per almeno un paio di gare. Poi vedremo anche cosa sarà capace di fare la Mercedes, che mostra una grande velocità in qualifica, e dovremo farci i conti quando porterà anche in gara quel potenziale. Del resto so che non sono probabilmente il più veloce pilota sulla griglia, il mio scopo non è quello di essere il più veloce in assoluto, il mio obiettivo è quello di essere il migliore, ma l'importante è sempre mettersi discussione rendendosi conto che non è un individuo che vince un Gran Premio, ma una squadra», ha concluso il pilota della McLaren.
HAMILTON DA TEMERE – Per Button è Hamilton il rivale più temibile, non appena convertirà in successi le sue pole in qualifica. «Lewis è sicuramente il mio principale rivale, e bisogna dire che le Red Bull sono sempre pericolose. Questa situazione si manterrà così penso per almeno un paio di gare. Poi vedremo anche cosa sarà capace di fare la Mercedes, che mostra una grande velocità in qualifica, e dovremo farci i conti quando porterà anche in gara quel potenziale. Del resto so che non sono probabilmente il più veloce pilota sulla griglia, il mio scopo non è quello di essere il più veloce in assoluto, il mio obiettivo è quello di essere il migliore, ma l'importante è sempre mettersi discussione rendendosi conto che non è un individuo che vince un Gran Premio, ma una squadra», ha concluso il pilota della McLaren.