Milano, 28 marzo 2012
Andrea Stramaccioni tiene a rapporto i nerazzurri.
Secondo allenamento del tecnico dell'Inter, tra battute e strumenti da Formula 1. Certezze? Niente 4-4-2 e Milito più di Pazzini, in attesa di Sneijder.
È durato 75 minuti, un quarto d'ora meno del primo, il secondo allenamento dell'Inter sotto la guida del neo tecnico Andrea Stramaccioni. Per il gruppo menu confermato, con movimenti tecnico-tattici, partitelle a pressione, lavoro atletico su percorsi combinati. E tanta, tanta freschezza. Non solo per le facce nuove e sorridenti di Sala (classe '93, portiere), Mbaye ('94, terzino), Duncan ('93, centrocampista) e Longo ('92, attaccante), protagonisti della Primavera nerazzurra campione d'Europa e da ieri aggregati alla prima squadra. Il metodo Stramaccioni, infatti, si basa anzitutto sul sorriso. "Tanta roba" come direbbe il giovane tecnico romano.
RAPIDITÀ DI PENSIERO — Anche oggi, alla Pinetina, minuti e minuti di intensità, di aria più frizzante, di richieste esplicite che trattano la rapidità di pensiero e di azione, l’allargamento del gioco, la palla sempre in movimento. Ieri c'era stato anche il faccia a faccia con la squadra, nel chiuso dello spogliatoio, 5’ di sostanza e pochi svolazzi. Oggi solo campo, con Lucio e Nagatamo tornati ad allenarsi con i compagni, potenziamento settoriale e specifico in palestra per Julio Cesar e Maicon, solo terapie e fisioterapia per Wesley Sneijder.
SLANG ROMANESCO — Anche il lessico di Stramaccioni, uno che non parla a nastro ma s’infila fra le pieghe di un allenamento a venti voci, è tutto da raccontare. "Più veloce che si piazza" dice esortando l’attaccante. "Dai, veloce che non c’è Wally", che sarebbe Samuel. "Attacchiamo i pali", ovvero avanziamo larghi e attaccando la porta. "Larghi, larghi larghi!", "Machessei, ’na calamita?" dice a Castellazzi che ha preso tre palloni impossibili. "Riparti subito!", "Ragiona ragiona!". "E’ sempre in gioco" la palla. "Braviiii, tanta roba, tanta roba". "Mamma mia ao’...", quando vede i campioni fare i campioni.
SQUADRA ANTI-GENOA — Altro dato non confermato, pare che durante il primo allenamento abbia chiesto che i giocatori venissero schedati grazie alla telemetria. Roba da Formula 1. E all’ultima partitella ha detto: "Chi perde sposta le porte!". Roba da scuola calcio. Niente di nuovo, ma aria nuova sì. E domenica c'è il Genoa, una partita che non può andar male. C’è l’ipotesi del 4-3-3 ma quando avrà Sneijder potrà variare fra rombo o albero di Natale. Occhio anche al 4-2-3-1 di mourinhana memoria e occhio a tre cose: non ama proprio il 4-4-2, vuole un regista che sappia impostare e inserirsi, e Stankovic riempie quelle caratteristiche, probabili rilanci di Zarate e Castaignos. Milito più in pole di Pazzini e sempre in attesa di Wes, che quando ci sarà potrà essere libero. Di fare lo Sneijder.
Andrea Stramaccioni tiene a rapporto i nerazzurri.
Secondo allenamento del tecnico dell'Inter, tra battute e strumenti da Formula 1. Certezze? Niente 4-4-2 e Milito più di Pazzini, in attesa di Sneijder.
È durato 75 minuti, un quarto d'ora meno del primo, il secondo allenamento dell'Inter sotto la guida del neo tecnico Andrea Stramaccioni. Per il gruppo menu confermato, con movimenti tecnico-tattici, partitelle a pressione, lavoro atletico su percorsi combinati. E tanta, tanta freschezza. Non solo per le facce nuove e sorridenti di Sala (classe '93, portiere), Mbaye ('94, terzino), Duncan ('93, centrocampista) e Longo ('92, attaccante), protagonisti della Primavera nerazzurra campione d'Europa e da ieri aggregati alla prima squadra. Il metodo Stramaccioni, infatti, si basa anzitutto sul sorriso. "Tanta roba" come direbbe il giovane tecnico romano.
RAPIDITÀ DI PENSIERO — Anche oggi, alla Pinetina, minuti e minuti di intensità, di aria più frizzante, di richieste esplicite che trattano la rapidità di pensiero e di azione, l’allargamento del gioco, la palla sempre in movimento. Ieri c'era stato anche il faccia a faccia con la squadra, nel chiuso dello spogliatoio, 5’ di sostanza e pochi svolazzi. Oggi solo campo, con Lucio e Nagatamo tornati ad allenarsi con i compagni, potenziamento settoriale e specifico in palestra per Julio Cesar e Maicon, solo terapie e fisioterapia per Wesley Sneijder.
SLANG ROMANESCO — Anche il lessico di Stramaccioni, uno che non parla a nastro ma s’infila fra le pieghe di un allenamento a venti voci, è tutto da raccontare. "Più veloce che si piazza" dice esortando l’attaccante. "Dai, veloce che non c’è Wally", che sarebbe Samuel. "Attacchiamo i pali", ovvero avanziamo larghi e attaccando la porta. "Larghi, larghi larghi!", "Machessei, ’na calamita?" dice a Castellazzi che ha preso tre palloni impossibili. "Riparti subito!", "Ragiona ragiona!". "E’ sempre in gioco" la palla. "Braviiii, tanta roba, tanta roba". "Mamma mia ao’...", quando vede i campioni fare i campioni.
SQUADRA ANTI-GENOA — Altro dato non confermato, pare che durante il primo allenamento abbia chiesto che i giocatori venissero schedati grazie alla telemetria. Roba da Formula 1. E all’ultima partitella ha detto: "Chi perde sposta le porte!". Roba da scuola calcio. Niente di nuovo, ma aria nuova sì. E domenica c'è il Genoa, una partita che non può andar male. C’è l’ipotesi del 4-3-3 ma quando avrà Sneijder potrà variare fra rombo o albero di Natale. Occhio anche al 4-2-3-1 di mourinhana memoria e occhio a tre cose: non ama proprio il 4-4-2, vuole un regista che sappia impostare e inserirsi, e Stankovic riempie quelle caratteristiche, probabili rilanci di Zarate e Castaignos. Milito più in pole di Pazzini e sempre in attesa di Wes, che quando ci sarà potrà essere libero. Di fare lo Sneijder.