Usa, nuova strage razzista: tre vittime
Sparano da un Suv contro afroamericani.
Sparano da un Suv contro afroamericani.
Negli Stati Uniti in cui l'inquilino della Casa Bianca è un uomo di colore torna l'incubo dell'odio razzista.
Dopo Trayvon Martin, altri 3 afroamericani innocenti sono stati uccisi per strada solo per il colore della propria pelle. Una nuova tragedia si è infatti verificata venerdì 6 aprile a Tulsa, in Oklahoma: due giovani bianchi hanno sparato a caso ad alcuni passanti, a due riprese, in due luoghi a pochi chilometri di distanza. Il bilancio è spaventoso: tre morti e due feriti, questi ultim non in pericolo di vita.
NESSUN MOVENTE. Sulle prime sembrava uno dei tanti omicidi che si consumano in America. Ma al termine di un'impressionante caccia all'uomo, che ha visto la mobilitazione della polizia e dell'Fbi, sono stati fermati due bianchi. I due killer sono Jack England, di 19 anni, e Alvin Watts, di 32, e ora su di loro pende l'accusa di omicidio volontario di primo grado. Il movente? Nessuno. Meglio, il fatto che le vittime fossero nere.
Fuoco aperto da un Suv, solo contro afroamericani
Secondo le prime ricostruzioni, meno di 24 ore prima della strage i due hanno infatti lasciato tracce chiare, postando messaggi di stampo razzista sulle rispettive pagine di Facebook. Secondo le prime ricostruzioni, England, il più giovane dei due, da tempo pianificava un'azione eclatante per vendicarsi dell'uccisioone del padre, morto in una sparatoria avvenuta due anni fa, e per la quale era stato accusato un afroamericano.
Le modaltà degli omicidi confermano che si è trattato di un'azione punitiva totalmente a casaccio, che aveva come unico scopo dare una lezione alla comunità nera.
I due uomini, nella notte fra giovedì e venerdì, hanno cominciato a girare su un Suv per le strade del quartiere di North Tulsa, abitato in maggioranza da afroamericani.
Poi, verso l'una del mattino, la tragedia: facendo finta di chiedere delle informazioni, hanno fermato alcuni passanti. Quindi, all'improvviso, hanno aperto il fuoco contro di loro, senza motivo, senza sapere chi fossero. Solo perché avevano la pelle nera.
La scena è ripetuta una seconda volta a pochi chilometri di distanza. Hanno lasciato sul terreno tre cadaveri. I tre morti, che tra l'altro nemmeno si conoscevano tra loro sono Dannaer Field, di 49 anni, Bobby Clark, di 54, e William Allen, di 31.
Intanto si è saputo che il caso Trayvon Martin non sarà esaminato da un gran jury ma sarà l'ufficio del procuratore da solo a decidere se incriminare o meno George Zimmerman, la guardia che ha sparato al teenager di colore
