Crisi, si impicca agricoltore di Treviso
Oltre ai debiti raccolto rovinato dalla siccità.
Oltre ai debiti raccolto rovinato dalla siccità.
L'hanno trovato impiccato nella sua azienda di Altivole, in Provincia di Treviso. Ha voluto farla finita così l'imprenditore agricolo Paolo Tonin, 53 anni, senza lasciare alcun biglietto di spiegazione. La macabra scoperta è stata fatta dal figlio la mattina del 12 aprile.
I familiari sospettano che l'uomo sia stato spinto al gesto estremo dalla difficile situazione economica in cui versa l'impresa e della quale aveva parlato anche ad alcuni amici.
DEBITI E SICCITÀ. Nell'ultimo periodo, infatti, ai debiti si era aggiunta la siccità, che aveva compromesso il raccolto di asparagi. Disperato, Tonin aveva chiesto e ottenuto, qualche settimana fa, un incontro con il sindaco di Altivole, Silvia Rizzotto, per avere un aiuto.
«Questa crisi ci sta colpendo duramente tutti nell'indifferenza e nel disinteresse di chi può e deve fare qualcosa» ha detto Alessandro Conte, presidente provinciale della Confederazione nazionale dell'artigianato di Treviso che conosceva personalmente Tonin.
NESSUNA RISPOSTA CONCRETA. Per Conte «c'è tanta attenzione mediatica nei confronti degli imprenditori suicidi ma nessuna risposta concreta ed efficace da parte degli interlocutori istituzionali ed economici» La colpa è anche del Governo che «non riesce a mettere in campo politiche per la crescita, non taglia in modo drastico la spesa pubblica e in particolare i costi della politica per liberare risorse per l'economia» ha concluso Conte.