Trapianto di fegato per ecstasy, tre in manette
Riccione, giovane fece un cocktail di droga al suo diciottesimo.
Il 27 novembre 2011 un 18enne di Cattolica era stato sottoposto a un trapianto di fegato a causa dell'assunzione massiccia di sostanze stupefacenti. Il fattaccio era avvenuto in una discoteca a Riccione dove stava festaggiando il suo diciottesimo compleanno. Il ragazzo aveva deciso di inaugurare l'importante ingresso nel mondo degli adulti con tre pasticche di ecstasy.
Dopo essersi sentito male accasciandosi sulla pista da ballo, i medici riscontrarono subito «insufficienza renale acuta, stato di agitazione psicomotoria e allucinazioni visive in abuso di sostanze stupefacenti». Il giovane fu ricoverato d'urgenza e dopo qualche giorno venne appunto sottoposto all'operazione al Sant'Orsola di Bologna.
TRE RAGAZZI AI DOMICILIARI. Per quei fatti, il 12 aprile 2012 è stata finalmente fatta giustizia, grazie soprattutto alla confessione del 18enne. I carabinieri di Riccione hanno arrestato, su ordinanza di custodia cautelare del gip del tribunale di Rimini, tre ragazzi: un riminese di 22 anni (residente a Cattolica), un ventenne di Cattolica e un rumeno di 21 anni residente a Montelabbate (Pesaro-Urbino).
TRA GLI INDAGATI ANCHE GIOVANE CHE SUBÌ TRAPIANTO. Tutti e tre i ragazzi sono ai domiciliari, mentre è stato denunciato sempre per droga un minorenne e una ragazzina per favoreggiamento. La procura dei minori di Bologna ha però deciso di iscrivere nel registro degli indagati anche il 18enne che ha subito il trapianto di fegato per aver ceduto a sua volta droga ad altri ragazzi della compagnia. Le accuse per tutti sono detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, favoreggiamento e lesioni personali gravi come conseguenza di altro delitto. Contestata anche l'aggravante di aver ceduto droga a minorenni.
IL 18ENNE CONFESSÒ I NOMI DEGLI SPACCIATORI. Le indagini dei carabinieri si concentrarono, immediatamente, sulla cerchia dei 12 amici presenti alla festa di compleanno, tutti ragazzini di 17 e 18 anni che per la serata avevano preso un tavolo in discoteca. E mentre il locale di Riccione venne chiuso 15 giorni dal questore di Rimini per motivi di ordine pubblico, il 3 dicembre il diciottenne, ripresosi dopo l'operazione, fu in grado di raccontare ai carabinieri chi gli aveva dato le pasticche. La sua deposizione venne registrata e fatta ascoltare agli amici che, prima reticenti, messi alle strette, raccontarono la verità. Emerse che uno di loro conosceva personalmente chi aveva venduto la droga. Un giovane con un'auto nera, ossia il 22enne arrestato.
A capo del traffico di droga un 22enne
Gli episodi di spaccio elencati nell'ordinanza del gip sono diversi e quasi sempre il 22enne si accompagnava con l'amico più giovane che si occupava di riscuotere il denaro: 100 euro per un grammo di cocaina, 15 per l'hashish, dai 50 agli 80 per l'mdma, il principio attivo dell'ecstasy. Il pagamento alle volte avveniva attraverso ricariche di Postepay. La sera della festa di compleanno, il neo maggiorenne comprò mdma prima fuori da un fast food di Cattolica, dove assunse le prime dosi, e poi all'interno della discoteca, dove sciolse la droga in un bicchier d'acqua, sentendosi male subito dopo.
PM CHIESE ARRESTO, GIP CONCEDE I DOMICILIARI. Il gip dell'ordinanza ha scritto: «Il contesto di diffusione di stupefacenti all'interno del gruppo gravitante presso un fast food di Cattolica, con una sorta di promiscuità e di generalizzata confusione di rapporti di amicizia e conoscenza finalizzati al commercio di stupefacenti, rivelano un profilo di accentuata pericolosità».
Non si optò dunque per la detenzione in carcere, come chiesto dal pm, bensì per i domiciliari sia perché gli indagati sono tutti coetanei sia perché secondo il gip non ci sarebbe stata una reale volontà di avviare i minori all'uso di droga, ma solo «una superficiale valutazione del pericolo con una sbrigativa, automatica e affrettata messa a disposizione dei coetanei». È stato reso noto che uno dei ragazzi coinvolti, presente alla tavolata della festa, è ora stato accolto dalla comunità di San Patrignano.
Riccione, giovane fece un cocktail di droga al suo diciottesimo.
Dopo essersi sentito male accasciandosi sulla pista da ballo, i medici riscontrarono subito «insufficienza renale acuta, stato di agitazione psicomotoria e allucinazioni visive in abuso di sostanze stupefacenti». Il giovane fu ricoverato d'urgenza e dopo qualche giorno venne appunto sottoposto all'operazione al Sant'Orsola di Bologna.
TRE RAGAZZI AI DOMICILIARI. Per quei fatti, il 12 aprile 2012 è stata finalmente fatta giustizia, grazie soprattutto alla confessione del 18enne. I carabinieri di Riccione hanno arrestato, su ordinanza di custodia cautelare del gip del tribunale di Rimini, tre ragazzi: un riminese di 22 anni (residente a Cattolica), un ventenne di Cattolica e un rumeno di 21 anni residente a Montelabbate (Pesaro-Urbino).
TRA GLI INDAGATI ANCHE GIOVANE CHE SUBÌ TRAPIANTO. Tutti e tre i ragazzi sono ai domiciliari, mentre è stato denunciato sempre per droga un minorenne e una ragazzina per favoreggiamento. La procura dei minori di Bologna ha però deciso di iscrivere nel registro degli indagati anche il 18enne che ha subito il trapianto di fegato per aver ceduto a sua volta droga ad altri ragazzi della compagnia. Le accuse per tutti sono detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, favoreggiamento e lesioni personali gravi come conseguenza di altro delitto. Contestata anche l'aggravante di aver ceduto droga a minorenni.
IL 18ENNE CONFESSÒ I NOMI DEGLI SPACCIATORI. Le indagini dei carabinieri si concentrarono, immediatamente, sulla cerchia dei 12 amici presenti alla festa di compleanno, tutti ragazzini di 17 e 18 anni che per la serata avevano preso un tavolo in discoteca. E mentre il locale di Riccione venne chiuso 15 giorni dal questore di Rimini per motivi di ordine pubblico, il 3 dicembre il diciottenne, ripresosi dopo l'operazione, fu in grado di raccontare ai carabinieri chi gli aveva dato le pasticche. La sua deposizione venne registrata e fatta ascoltare agli amici che, prima reticenti, messi alle strette, raccontarono la verità. Emerse che uno di loro conosceva personalmente chi aveva venduto la droga. Un giovane con un'auto nera, ossia il 22enne arrestato.
A capo del traffico di droga un 22enne
PM CHIESE ARRESTO, GIP CONCEDE I DOMICILIARI. Il gip dell'ordinanza ha scritto: «Il contesto di diffusione di stupefacenti all'interno del gruppo gravitante presso un fast food di Cattolica, con una sorta di promiscuità e di generalizzata confusione di rapporti di amicizia e conoscenza finalizzati al commercio di stupefacenti, rivelano un profilo di accentuata pericolosità».
Non si optò dunque per la detenzione in carcere, come chiesto dal pm, bensì per i domiciliari sia perché gli indagati sono tutti coetanei sia perché secondo il gip non ci sarebbe stata una reale volontà di avviare i minori all'uso di droga, ma solo «una superficiale valutazione del pericolo con una sbrigativa, automatica e affrettata messa a disposizione dei coetanei». È stato reso noto che uno dei ragazzi coinvolti, presente alla tavolata della festa, è ora stato accolto dalla comunità di San Patrignano.