Gli hacker di Anonymous qualche ora fa hanno lanciato un nuovo attacco sul web.
L’ultima “vittima” degli hacktivisti è stato infatti il sito ufficiale dell’ANLAIDS (Associazione Nazionale per la Lotta contro l’AIDS).
Lo spazio web in questione ha infatti subito l’ormai consueto defacing messo in atto dalla rete di pirati del web.
Su tale portale è pertanto comparso un comunicato di rivendicazione da parte di Anonymous, nel quale sono state spiegate le ragioni all’origine del gesto appena compiuto.
L’attacco è ascrivibile all’operazione denominata #OccupyGreenHill. Green Hill è infatti un’azienda sita a Montichiari, in provincia di Brescia, nella quale vengono ospitati animali per la vivisezione.
L’operazione condotta dagli hacktivisti ha quindi avuto come fine quello di tentare di “bloccare” tale pratica, a difesa quindi degli animali.
Questo un estratto del comunicato comparso sul sito dell’ANLAIDS (accusata quindi di aver supportato la “causa” di Green Hill):
“Salve, Mengele del nuovo millennio.
La vostra Associazione deturpa il reale fine della ricerca scientifica con insanguinate atrocità: quelle della vivisezione. Pratica barbara, inutile e oramai superata da tecniche valide e prive di crudeltà, la sperimentazione animale è moralmente e scientificamente inaccettabile.”
All’origine dell’atto dimostrativo compiuto su internet, ci sarebbe quindi la campagna contro le sperimentazioni condotte sugli animali.
Questo un altro estratto del comunicato comparso nel defacing del sito dell’associazione per la lotta contro l’AIDS.
Gli hacker hanno infine concluso la loro rivendicazione con una eloquente frase:
L’ultima “vittima” degli hacktivisti è stato infatti il sito ufficiale dell’ANLAIDS (Associazione Nazionale per la Lotta contro l’AIDS).
Lo spazio web in questione ha infatti subito l’ormai consueto defacing messo in atto dalla rete di pirati del web.
Su tale portale è pertanto comparso un comunicato di rivendicazione da parte di Anonymous, nel quale sono state spiegate le ragioni all’origine del gesto appena compiuto.
L’attacco è ascrivibile all’operazione denominata #OccupyGreenHill. Green Hill è infatti un’azienda sita a Montichiari, in provincia di Brescia, nella quale vengono ospitati animali per la vivisezione.
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L’operazione condotta dagli hacktivisti ha quindi avuto come fine quello di tentare di “bloccare” tale pratica, a difesa quindi degli animali.
Questo un estratto del comunicato comparso sul sito dell’ANLAIDS (accusata quindi di aver supportato la “causa” di Green Hill):
“Salve, Mengele del nuovo millennio.
La vostra Associazione deturpa il reale fine della ricerca scientifica con insanguinate atrocità: quelle della vivisezione. Pratica barbara, inutile e oramai superata da tecniche valide e prive di crudeltà, la sperimentazione animale è moralmente e scientificamente inaccettabile.”
All’origine dell’atto dimostrativo compiuto su internet, ci sarebbe quindi la campagna contro le sperimentazioni condotte sugli animali.
“La sperimentazione animale è anche complice delle affamate Lobbies farmaceutiche, le quali nefandezze sono ormai note.”
Questo un altro estratto del comunicato comparso nel defacing del sito dell’associazione per la lotta contro l’AIDS.
Gli hacker hanno infine concluso la loro rivendicazione con una eloquente frase:
“Se Voi assaltate la Vita, noi assaltiamo i Vostri siti.”