Neanche il tempo di festeggiare l' ingresso in borsa, avvenuto il 18 maggio, che arriva un altra pesante accusa nei confronti di Facebook.
Il social network è stato infatti nuovamente citato in giudizio, stavolta la causa è stata presentata dallo studio legale Stewarts Law per conto di un gruppo di utenti, che accusano Facebook di invasione della privacy e richiedono un totale di 15 miliardi di dollari di risarcimento.
Secondo l' accusa Facebook monitora l' utilizzo di Internet da parte degli iscritti:
"Questa non è solo una causa per il risarcimento danni, ma un nuovo caso di privacy su Internet che potrebbe avere risvolti legali e di business", cosi ha spiegato la situazione l'avvocato David Straite che sta portando avanti la causa.
L' accusa è sostenuta da diversi utenti residenti negli Stati Uniti che si sono registrati a Facebook nel periodo tra maggio 2010 e settembre 2011, che hanno preso questa decisione in quanto secondo loro il social network viola la privacy tenendo traccia delle attività online, anche dopo la disconnessione da Facebook.
La risposta di Facebook non si è fatta attendere, i responsabili del sito hanno infatti negando l' accusa dichiarando che il reclamo è infondato.
Pochi giorni fa diversi esperti di finanza avevano dichiarato che i problemi di privacy di Facebook potrebbero influenzare negativamente la quotazione in borsa e spaventare gli investitori, quindi per il social network queste accuse potrebbero rappresentare un bel problema.... anche perchè ultimamente molti utenti si stanno chiedendo come faccia Facebook a guadagnare cifre astronomiche vista la quasi nulla mancanza di inserzioni pubblicitarie sul sito... ipotizzando la vendita dei dati personali degli utenti...
Secondo l' accusa Facebook monitora l' utilizzo di Internet da parte degli iscritti:
"Questa non è solo una causa per il risarcimento danni, ma un nuovo caso di privacy su Internet che potrebbe avere risvolti legali e di business", cosi ha spiegato la situazione l'avvocato David Straite che sta portando avanti la causa.
L' accusa è sostenuta da diversi utenti residenti negli Stati Uniti che si sono registrati a Facebook nel periodo tra maggio 2010 e settembre 2011, che hanno preso questa decisione in quanto secondo loro il social network viola la privacy tenendo traccia delle attività online, anche dopo la disconnessione da Facebook.
La risposta di Facebook non si è fatta attendere, i responsabili del sito hanno infatti negando l' accusa dichiarando che il reclamo è infondato.
Pochi giorni fa diversi esperti di finanza avevano dichiarato che i problemi di privacy di Facebook potrebbero influenzare negativamente la quotazione in borsa e spaventare gli investitori, quindi per il social network queste accuse potrebbero rappresentare un bel problema.... anche perchè ultimamente molti utenti si stanno chiedendo come faccia Facebook a guadagnare cifre astronomiche vista la quasi nulla mancanza di inserzioni pubblicitarie sul sito... ipotizzando la vendita dei dati personali degli utenti...