In esclusiva ai microfoni di Sportmediaset da Cracovia, sede del ritiro europeo della Nazionale italiana, è intervenuto l'attaccante azzurro Antonio Cassano, che dichiara: "Io nel 2004 c'ero, in occasione del presunto 'biscotto' tra Danimarca e Svezia, e ieri un po' di paura mi è venuta, ma la Spagna ha fatto il suo dovere. Siamo noi italiani che ogni volta che non abbiamo problemi ce li creiamo. Per quanto riguarda la bufera sulla mia frase sui gay, ho capito la differenza tra una parola e l'altra: non volevo offendere nessuno e anzi volevo sottolineare il fatto che ognuno è libero di fare ciò che meglio crede".
A proposito dei futuri avversari dell'Italia, Cassano risponde: "La Francia è una grande squadra e se dovessimo affrontarla preferirei che Ribery avesse la febbre. Nell'Inghilterra c'è Rooney, che dopo Messi e Cristiano Ronaldo reputo il migliore al mondo. Insomma ai quarti saremmo contenti di beccare l'Ucraina. L'unica squadra che ho visto superiore è la Spagna, ma ce la possiamo giocare con tutte e poi la palla è rotonda..."
Il fantasista barese analizza anche le sue prestazioni in queste prime tre partite: "Quando sono stato male la priorità per me era tornare a vivere: ho fatto tremila sacrifici per essere qui e immaginare che con un gol si potesse andare nei quarti era il sogno che avevo da quel giorno. Ora sono al 60-70% e con il lavoro miglioro. Di Natale e Balotelli sono diversi: per me l'importante è che gioco io, poi deciderà Prandelli. Mario è un bravo ragazzo: io ero dieci volte più pazzo, me lo dice anche Pirlo."
Infine, Antonio Cassano parla del suo futuro al Milan e di un possibile ritorno alla Sampdoria: "Sono contento che Thiago Silva rimanga, è il nostro giocatore più importante: è stato un atto d'amore del nostro presidente. Berlusconi è la nostra forza: se decide che dobbiamo vincere, allora vinciamo. Sul mio futuro in rossonero vedremo dopo l'Europeo, perché dipende da me, ma anche dalla società, o comunque da entrambi. Per quanto riguarda la Sampdoria, Genova è casa mia: un giorno mi piacerebbe tornarci a giocare, altrimenti farò il tifo da fuori."
Il fantasista barese analizza anche le sue prestazioni in queste prime tre partite: "Quando sono stato male la priorità per me era tornare a vivere: ho fatto tremila sacrifici per essere qui e immaginare che con un gol si potesse andare nei quarti era il sogno che avevo da quel giorno. Ora sono al 60-70% e con il lavoro miglioro. Di Natale e Balotelli sono diversi: per me l'importante è che gioco io, poi deciderà Prandelli. Mario è un bravo ragazzo: io ero dieci volte più pazzo, me lo dice anche Pirlo."
Infine, Antonio Cassano parla del suo futuro al Milan e di un possibile ritorno alla Sampdoria: "Sono contento che Thiago Silva rimanga, è il nostro giocatore più importante: è stato un atto d'amore del nostro presidente. Berlusconi è la nostra forza: se decide che dobbiamo vincere, allora vinciamo. Sul mio futuro in rossonero vedremo dopo l'Europeo, perché dipende da me, ma anche dalla società, o comunque da entrambi. Per quanto riguarda la Sampdoria, Genova è casa mia: un giorno mi piacerebbe tornarci a giocare, altrimenti farò il tifo da fuori."