Il movimento è ininfluente, ciò che conta di più è la posizione. In particolare l’inclinazione dei raggi solari rispetto alla superficie corporea esposta. A mezzogiorno, per esempio, quando i raggi solari sono quasi perpendicolari si può stare sdraiati (l’inclinazione esatta dipende dalla latitudine a cui ci si trova) ; all’alba e al tramonto, quando sono radenti, è invece meglio stare in piedi. In poche parole, ci si abbronza di più quanto più sicompensa l’inclinazione dei raggi solari con quella del corpo.
Velocità. Nel caso in cui sia meglio stare in piedi (quando il sole è basso sull’orizzonte) è sostanzialmente indifferenti se si sta fermi o sicammina. Al massimo si potrebbe considerare la direzione del moto: la velocità con cui ci allontaniamo o ci avviciniamo alla sorgente luminosa influenza infatti la frequenza delle radiazioni. Muoversi incontro al sole aumenta la loro frequenza (e quindi la loro energia). Ma in misura talmente impercettibile che correre tutto il giorno incontro al sole aumenterebbe la “velocità di abbronzaggio” meno di un secondo.