Per l'Associazione Vittime della strada la tragedia di Viarolo che è costata la vita a tre persone si poteva evitare: "Presenteremo un esposto". Il tratto è protetto solo da una recinzione
14:57 - "Non usate il termine incidente, quello che è successo ieri si poteva evitare". E' la denuncia di Tonino Morreale, presidente dell'Associazione italiana familiari e vittime della strada, dopo la tragedia che è costata la vita a tre persone a Viarolo, in provincia di Parma. Verso le 4.45 sull'A1 una vettura è caduta da un cavalcavia, coinvolgendo altri veicoli di passaggio nella carreggiata sottostante. Altre otto persone sono rimaste ferite.
Una tragedia che poteva essere evitata, se il ponte fosse stato dotato delle barre di protezione a norma. Infatti, il tratto che scavalca le due carreggiate dell'A1, da dove ieri mattina è precipitata l'auto della 27enne Fiorentina Zoto, era protetto solo da una rete di recinzione.
"Da anni con la nostra associazione segnaliamo questo problema", ha detto Morreale: "Nel 2008 avevo fatto presente la situazione alla società Autostrade, in particolare il caso di un altro cavalcavia in provincia di Parma del tutto simile a quello di Viarolo. Mi avevano risposto che non vi erano problemi di sicurezza, insomma non c'erano pericoli". Ma la tragedia di ieri ha dimostrato che non è così: "Ora siamo pronti a presentare un esposto, stiamo organizzando le carte con i nostri avvocati. La mia paura è che dopo questi morti si continuerà a non fare nulla".
Lo stesso ponte da cui è caduta l'auto ieri mattina, è molto più protetto nel tratto dove supera l'attigua linea ferroviaria dell'alta velocità: qui, pochi giorni fa, un analogo incidente stradale si era concluso solo con una vettura accartocciata contro le protezioni.
14:57 - "Non usate il termine incidente, quello che è successo ieri si poteva evitare". E' la denuncia di Tonino Morreale, presidente dell'Associazione italiana familiari e vittime della strada, dopo la tragedia che è costata la vita a tre persone a Viarolo, in provincia di Parma. Verso le 4.45 sull'A1 una vettura è caduta da un cavalcavia, coinvolgendo altri veicoli di passaggio nella carreggiata sottostante. Altre otto persone sono rimaste ferite.
Una tragedia che poteva essere evitata, se il ponte fosse stato dotato delle barre di protezione a norma. Infatti, il tratto che scavalca le due carreggiate dell'A1, da dove ieri mattina è precipitata l'auto della 27enne Fiorentina Zoto, era protetto solo da una rete di recinzione.
"Da anni con la nostra associazione segnaliamo questo problema", ha detto Morreale: "Nel 2008 avevo fatto presente la situazione alla società Autostrade, in particolare il caso di un altro cavalcavia in provincia di Parma del tutto simile a quello di Viarolo. Mi avevano risposto che non vi erano problemi di sicurezza, insomma non c'erano pericoli". Ma la tragedia di ieri ha dimostrato che non è così: "Ora siamo pronti a presentare un esposto, stiamo organizzando le carte con i nostri avvocati. La mia paura è che dopo questi morti si continuerà a non fare nulla".
Lo stesso ponte da cui è caduta l'auto ieri mattina, è molto più protetto nel tratto dove supera l'attigua linea ferroviaria dell'alta velocità: qui, pochi giorni fa, un analogo incidente stradale si era concluso solo con una vettura accartocciata contro le protezioni.