«Forlani è un mostro»
La madre di Aldrovandi risponde all'agente.
Non c'è pace per la famiglia Aldrovandi. Patrizia Moretti, madre di Federico, ha reagito duramente agli insulti scritti su Facebook da Paolo Forlani, uno dei quattro poliziotti condannati in via definitiva a tre anni e mezzo per l'omicidio del figlio: «È uno strazio senza fine. Più della rabbia, che c'é sempre, adesso provo un grande schifo. Sono dei mostri, mi disgustano», ha detto a L'Unità. «Siamo rimasti esterrefatti. Pensavamo che, con la sentenza definitiva, finalmente avremmo avuto un po' di pace. Sono sette anni che gli assassini di Federico ci insultano con le loro false verità e attraverso i social network nascondendosi dietro altre persone. Adesso sono usciti allo scoperto, perciò stavolta ho deciso di querelarli».
UNA LEGGE SULLA TORTURA. Moretti ha aggiunto: «Questi individui continuano a sostenere che hanno agito bene, è qualcosa di pericoloso che mi spaventa, come mi fa paura che l'associazione 'Prima difesa' tuteli queste persone. Ma cosa vorrebbero, che gli venisse riconosciuta la licenza di uccidere?», ha detto la donna, che ha chiesto l'approvazione della legge sulla tortura. «Finora le istituzioni e la politica non sono intervenute per applicare le sanzioni disciplinari che si meritano questi agenti. Dev'essere fatto al più presto, e quest'ultimo episodio può fornire elementi importanti di valutazione».
La madre di Aldrovandi risponde all'agente.
Non c'è pace per la famiglia Aldrovandi. Patrizia Moretti, madre di Federico, ha reagito duramente agli insulti scritti su Facebook da Paolo Forlani, uno dei quattro poliziotti condannati in via definitiva a tre anni e mezzo per l'omicidio del figlio: «È uno strazio senza fine. Più della rabbia, che c'é sempre, adesso provo un grande schifo. Sono dei mostri, mi disgustano», ha detto a L'Unità. «Siamo rimasti esterrefatti. Pensavamo che, con la sentenza definitiva, finalmente avremmo avuto un po' di pace. Sono sette anni che gli assassini di Federico ci insultano con le loro false verità e attraverso i social network nascondendosi dietro altre persone. Adesso sono usciti allo scoperto, perciò stavolta ho deciso di querelarli».
UNA LEGGE SULLA TORTURA. Moretti ha aggiunto: «Questi individui continuano a sostenere che hanno agito bene, è qualcosa di pericoloso che mi spaventa, come mi fa paura che l'associazione 'Prima difesa' tuteli queste persone. Ma cosa vorrebbero, che gli venisse riconosciuta la licenza di uccidere?», ha detto la donna, che ha chiesto l'approvazione della legge sulla tortura. «Finora le istituzioni e la politica non sono intervenute per applicare le sanzioni disciplinari che si meritano questi agenti. Dev'essere fatto al più presto, e quest'ultimo episodio può fornire elementi importanti di valutazione».