Secondo quanto appurato dai consulenti del giudice, alcuni sistemi di controllo della nave non erano funzionanti e le carte nautiche non erano state approvate
09:18 - A 6 mesi dal naufragio della Costa Concordia emergono nuovi dettagli sui sistemi di sicurezza dell'imbarcazione. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, i periti hanno riscontrato che alcuni sistemi di controllo della nave non erano funzionanti. Nel dettaglio, la Concordia viaggiava con le porte stagne aperte e con mappe non "approvate". Ma non è tutto qui. La scatola nera, infatti, era in avaria dal 9 gennaio, 4 giorni prima dell'incidente. Si tratta dell'anomalia più grave, che non ha consentito ai consulenti nominati dal giudice di Grosseto di analizzare il naufragio nei minimi dettagli. Dalle 23.36 del 13 gennaio, infatti, la scatola nera dell'imbarcazione non ha più registrato alcun dato. Per effettuare le valutazioni di quanto accaduto, i periti hanno dovuto lavorare su informazioni incomplete e particolari contenuti solo nel computer di servizio.
Nel dettaglio, dunque, mancherebbero tracce "certe" sulle fasi cruciali dell'incidente e soprattutto dell'abbandono della nave, di cui non c'è proprio alcuna registrazione. Il computer di servizio, infatti, è un mezzo accessibile e il materiale acquisito potrebbe anche essere stato "lavorato" in qualche maniera.Dalle mail acquisite dai pubblici ministeri che indagano sul comportamento del comandante Francesco Schettino e sulle eventuali responsabilità dei vertici della compagnia, risulta la segnalazione di un guasto il 10 gennaio e, secondo quanto concordato con la ditta che si occupava della manutenzione, la decisione di intervenire per la riparazione il 14 gennaio, quando la nave fosse arrivata al porto di Savona. Troppo tardi: la Concordia finì il suo viaggio il giorno 13 davanti all'isola del Giglio.