Le blatte rosse invadono Napoli
Proliferano con scarse condizioni igieniche.
Si chiamano blatte rosse: sono animaletti lunghi fino a un centimetro e fanno parte della famiglia degli scarafaggi.
Lo sanno bene i cittadini di Napoli che nell'inizio estate 2012 hanno subìto una vera e propria invasione di questo animale: facile avvistarne i vari esemplari per le strade della città campana e persino nelle case.
«PORTANO TIFO ED EPATITE A». La situazione è preoccupante: le blatte sono resistenti a ogni tipo di disinfettante e spopolano in scarse condizioni di igiene.
Vi sono poi degli esperti che ritengono possano essere portatrici di tifo ed epatite A o, in generale, di infezioni orofecali. Ma, l'epidemiologo Donato Greco lo ha negato.
PROLIFERANO IN SCARSE CONDIZIONI IGIENICHE. Resta il fatto che questi animaletti rossi vivono, si cibano e proliferano nelle fogne. «Questo tipo di insetti» ha detto Greco, «preferisce gli ambienti del sottosuolo urbano e quindi scantinati, fognature ma anche i piccoli spazi negli anfratti domestici».
Facile che passino poi anche nelle strade in caso di scarsa igiene urbana. A fronte dell'invasione, i cittadini napoletani hanno chiamato a raffica il centralino dell'Asl, per capire come debellarle.Il comune ha comunicato che interventi per risolvere il problema sono in corso da giugno (nelle ore notturne) ed è stato stilato un calendario di azioni fino al prossimo agosto.
«ELIMINARLE D'ESTATE È IMPOSSIBILE». Ma combattere le blatte una volta che sono in circolazione risulta complesso, secondo una docente di Igiene dell'Università Federico II, Maria Triassi. Risulta invece semplice estirparle ancora prima che nascano.
«Provare a eliminarle in questo periodo dell'anno è quasi impossibile. Il problema si risolve con una corretta manutenzione dei tombini tutto l'anno e soprattutto distruggendo le uova che vengono deposte a settembre» ha dichiarato.
La blatta, dalle Eolie al porto. Per debellarla occore disinfestare
La blatta rossa ha colto impreparati un po' tutti. Si tratta, infatti, di una novità importata da circa quattro o cinque anni con i traghetti che provengono dalle Eolie e che, per selezione naturale, ha soppiantato i vecchi e più fragili scarafaggi napoletani, loro fratelli di specie.
Ed è proprio nella zona del porto che hanno cominciato la loro proliferazione mentre solo negli ultimi tempi, attraverso la rete fognaria, sono arrivate anche nelle zone collinari.
«NON PORTANO MALATTIE INFETTIVE». E così è scattato l'allarme, soprattutto per la presunta diffusione di malattie infettive di cui sarebbero portatrici, anche se secondo l'epidemiologo Greco si tratta di una falsa notizia: «Nonostante la loro presenza sia sgradevole, questi insetti non sono associati alla trasmissione di malattie infettive a ciclo orofecale, per il semplice motivo che anche se entrano in contatto con materiali fecali contenenti virus e batteri, non ne facilitano la moltiplicazione come invece fanno i molluschi crudi e altri alimenti favorevoli».
TOMBINI TAPPATI CON IL NASTRO ADESIVO. Non avvezzi alla circolazione di questi pericolosi animali, i napoletani hanno cercato di eliminarli con soluzioni di fortuna: dapprima spruzzando ampie quantità di disinfettante (che però non le scalfisce), poi finendo a tappare i tombini con nastro adesivo e cartoni.
«Per tamponare il problema» ha suggerito invece Triassi, «bisognerebbe procedere con le difinfestazioni» ma soprattutto «è necessario scongiurare una nuova emergenza».
«TENERE PULITE LE STRADE E DISINFESTARE». In che modo? «Tenendo pulite le strade dai rifiuti, spazzando e facendo frequenti lavaggi».Infine, è necessario bonificare ambienti e anfratti umidi delle abitazioni e, a settembre, disinfestare in modo massicio di modo da eliminare le uova che depositano sul fondo dei tombini.
Proliferano con scarse condizioni igieniche.
Si chiamano blatte rosse: sono animaletti lunghi fino a un centimetro e fanno parte della famiglia degli scarafaggi.
Lo sanno bene i cittadini di Napoli che nell'inizio estate 2012 hanno subìto una vera e propria invasione di questo animale: facile avvistarne i vari esemplari per le strade della città campana e persino nelle case.
«PORTANO TIFO ED EPATITE A». La situazione è preoccupante: le blatte sono resistenti a ogni tipo di disinfettante e spopolano in scarse condizioni di igiene.
Vi sono poi degli esperti che ritengono possano essere portatrici di tifo ed epatite A o, in generale, di infezioni orofecali. Ma, l'epidemiologo Donato Greco lo ha negato.
PROLIFERANO IN SCARSE CONDIZIONI IGIENICHE. Resta il fatto che questi animaletti rossi vivono, si cibano e proliferano nelle fogne. «Questo tipo di insetti» ha detto Greco, «preferisce gli ambienti del sottosuolo urbano e quindi scantinati, fognature ma anche i piccoli spazi negli anfratti domestici».
Facile che passino poi anche nelle strade in caso di scarsa igiene urbana. A fronte dell'invasione, i cittadini napoletani hanno chiamato a raffica il centralino dell'Asl, per capire come debellarle.Il comune ha comunicato che interventi per risolvere il problema sono in corso da giugno (nelle ore notturne) ed è stato stilato un calendario di azioni fino al prossimo agosto.
«ELIMINARLE D'ESTATE È IMPOSSIBILE». Ma combattere le blatte una volta che sono in circolazione risulta complesso, secondo una docente di Igiene dell'Università Federico II, Maria Triassi. Risulta invece semplice estirparle ancora prima che nascano.
«Provare a eliminarle in questo periodo dell'anno è quasi impossibile. Il problema si risolve con una corretta manutenzione dei tombini tutto l'anno e soprattutto distruggendo le uova che vengono deposte a settembre» ha dichiarato.
La blatta, dalle Eolie al porto. Per debellarla occore disinfestare
La blatta rossa ha colto impreparati un po' tutti. Si tratta, infatti, di una novità importata da circa quattro o cinque anni con i traghetti che provengono dalle Eolie e che, per selezione naturale, ha soppiantato i vecchi e più fragili scarafaggi napoletani, loro fratelli di specie.
Ed è proprio nella zona del porto che hanno cominciato la loro proliferazione mentre solo negli ultimi tempi, attraverso la rete fognaria, sono arrivate anche nelle zone collinari.
«NON PORTANO MALATTIE INFETTIVE». E così è scattato l'allarme, soprattutto per la presunta diffusione di malattie infettive di cui sarebbero portatrici, anche se secondo l'epidemiologo Greco si tratta di una falsa notizia: «Nonostante la loro presenza sia sgradevole, questi insetti non sono associati alla trasmissione di malattie infettive a ciclo orofecale, per il semplice motivo che anche se entrano in contatto con materiali fecali contenenti virus e batteri, non ne facilitano la moltiplicazione come invece fanno i molluschi crudi e altri alimenti favorevoli».
TOMBINI TAPPATI CON IL NASTRO ADESIVO. Non avvezzi alla circolazione di questi pericolosi animali, i napoletani hanno cercato di eliminarli con soluzioni di fortuna: dapprima spruzzando ampie quantità di disinfettante (che però non le scalfisce), poi finendo a tappare i tombini con nastro adesivo e cartoni.
«Per tamponare il problema» ha suggerito invece Triassi, «bisognerebbe procedere con le difinfestazioni» ma soprattutto «è necessario scongiurare una nuova emergenza».
«TENERE PULITE LE STRADE E DISINFESTARE». In che modo? «Tenendo pulite le strade dai rifiuti, spazzando e facendo frequenti lavaggi».Infine, è necessario bonificare ambienti e anfratti umidi delle abitazioni e, a settembre, disinfestare in modo massicio di modo da eliminare le uova che depositano sul fondo dei tombini.