Mika Yamamoto, l'inviata giapponese morta in Siria colpita a morte ieri nel pieno di un duro scontro ad Aleppo tra ribelli e forze governative siriane, è stata uccisa con ogni probabilità dal fuoco di queste ultime. Lo ha affermato oggi in una intervista telefonica alla tv pubblica, la Nhk, Kazutaka Sato, un collega di viaggio e di testata di Yamamoto, testimone oculare della tragedia.
"Abbiamo visto - ha raccontato Sato - un gruppo di persone in tuta mimetica correre verso di noi e sembravano soldati governativi. Hanno sparato a caso a soli 20-30 metri di distanza o anche da più vicino". L'esecutivo giapponese ha espresso "profondo rammarico" per l'uccisione di Yamamoto e il capo di gabinetto, Osamu Fujimura, ha esteso il cordoglio alle persone più vicine alla giornalista quarantacinquenne: una 'pioniera del videoreporting', con alle spalle esperienze impegnative sui fronti dell'Iraq, durante la guerra del Golfo, e dell'Afghanistan.
"Abbiamo visto - ha raccontato Sato - un gruppo di persone in tuta mimetica correre verso di noi e sembravano soldati governativi. Hanno sparato a caso a soli 20-30 metri di distanza o anche da più vicino". L'esecutivo giapponese ha espresso "profondo rammarico" per l'uccisione di Yamamoto e il capo di gabinetto, Osamu Fujimura, ha esteso il cordoglio alle persone più vicine alla giornalista quarantacinquenne: una 'pioniera del videoreporting', con alle spalle esperienze impegnative sui fronti dell'Iraq, durante la guerra del Golfo, e dell'Afghanistan.