Il veicolo spaziale in orbita dal 13 agosto 1977 si prepara a entrare nello spazio aperto. Tra le sue scoperte più importanti la corrente a getto nella regione polare del Nord di Saturno, i poli magnetici di Urano e Nettuno, i geyser su Tritone e la luna congelata di Nettuno
PASADENA - È la sonda spaziale più longeva della storia, ma ancora non ha intenzione di fermarsi. Voyager 2, lanciata in orbita il 13 agosto 1977, da ben 35 anni viaggia per il sistema solare e si prepara a oltrepassarne i confini e entrare nello spazio aperto. Entrando di diritto tra gli "anziani" dell'universo.
Insieme al suo gemello Voyager 1, lanciato il 5 settembre 1977, 16 giorni dopo, prosegue il suo percorso, ma non accenna a dare segni di stanchezza. "Nonostante i suoi 35 anni, la robusta sonda Voyager è pronta a fare nuove scoperte come ci aspettiamo", ha detto Ed Stone, del progetto Voyager del California Institute of Technology (Caltech) di Pasadena. "I risultati di Voyager - ha aggiunto - hanno reso Giove e Saturno dei mondi tumultuosi, hanno trasformato le loro lune da punti deboli a luoghi caratteristici, ci hanno anche dato i primi scorci da vicino di Urano e Nettuno". E spera che presto lo stesso avvenga con i luoghi poco conosciuti oltre il sistema solare.
Voyager 2 ha "soffiato" il titolo a Pioneer 6, lanciato il 16 dicembre 1965 e di cui si sono perse le tracce l'8 dicembre 2000. Tra le scoperte più importanti ci sono la corrente a getto nella regione polare del Nord di Saturno, i poli magnetici di Urano e Nettuno, i geyser su Tritone e la luna congelata di Nettuno.
Anche il gemello Voyager 1 è titolare di alcuni record: ha raggiunto Giove e Saturno prima del Voyager 2, osservando per la prima volta i vulcani della luna di Giove, il particolare anello più esterno di Saturno e l'offuscata e profonda atmosfera della luna di Saturno, Titano. E ha "scattato" l'ultima immagine della missione: un ritratto di famiglia del sistema solare.