Daniel Tammet, nato a Londra nel 1979 e primo di nove figli, ha la sindrome di Asperger (come Raymond Babbit, che è stato interpretato da Hoffman nel film Rain Man), una forma di autismo relativamente leggera. L’autismo, compresa la sindrome di Asperger, è caratterizzato dalla presenza di handicap che ostacolano l’interazione, la comunicazione e l’immaginazione (difficoltà con il pensiero astratto, scarsa empatia,…). Le persone affette da sindrome di Asperger spesso sono dotate per le lingue e riescono a condurre una vita quasi normale. Molte hanno un quoziente intellettivo superiore alla media ed eccellono nei campi che coinvolgono il pensiero logico o visivo. Sinestesia, memoria strabiliante, ossessività, analisi del particolare e identificazione in ogni contesto di regole e schemi sono le caratteristiche di queste persone.
Daniel, da buon sinesteta, “vede” i numeri come forme e colori che si combinano in calcoli mentali istantanei. Per lui i numeri sono “amici” che incontra dappertutto, ciascuno è unico e ha la sua personalità: “l’11 è espansivo e il 5 è rumoroso, mentre il 4 è timido e silenzioso ed è il mio numero preferito, forse perché mi ricorda me stesso…alcuni sono belli, come il 333, altri brutti, come il 289…il numero 1 è di un bianco accecante, come una luce puntata dritto in faccia, il 5 è come un rombo di tuono o come il suono delle onde che si infrangono contro le rocce, l’89 mi ricorda la neve che cade dal cielo,…quando conosco qualcuno, lo associo a un numero e questo mi aiuta a sentirmi a mio agio. Una persona molto alta può ricordarmi il numero 9; una paffuta, il 3”.
Daniel, che non distingue la destra dalla sinistra, nel 2003 in occasione della Giornata internazionale del pi greco, ha recitato nel loro ordine esatto 22.514 decimali del pi greco, stabilendo un nuovo record!!
Tutte le mattine, Daniel mangia esattamente 45 grammi di porridge, pesando la tazza per sicurezza con una bilancia elettronica, e prima di uscire conta i capi di vestiario che indossa. Viene colto dall’ansia se non riesce a bere il tè tutti i giorni alla stessa ora. Quando si agita e il suo respiro diventa affannoso, chiude gli occhi e inizia a contare: “pensare ai numeri mi aiuta a ritrovare la calma”.
La sua sinestesia influenza anche la percezione che ha delle parole e del linguaggio: ogni parola ha un suo colore e quindi facilmente memorizzabile! Il termine finlandese tuli, che vuol dire fuoco, per Daniel è arancione. Conosce dieci lingue: inglese, finlandese, francese, tedesco, lituano, esperanto, spagnolo, rumeno, islandese e gallese…”associare i colori e le emozioni al significato mi aiuta a dar vita alle parole”.
Daniel, da buon sinesteta, “vede” i numeri come forme e colori che si combinano in calcoli mentali istantanei. Per lui i numeri sono “amici” che incontra dappertutto, ciascuno è unico e ha la sua personalità: “l’11 è espansivo e il 5 è rumoroso, mentre il 4 è timido e silenzioso ed è il mio numero preferito, forse perché mi ricorda me stesso…alcuni sono belli, come il 333, altri brutti, come il 289…il numero 1 è di un bianco accecante, come una luce puntata dritto in faccia, il 5 è come un rombo di tuono o come il suono delle onde che si infrangono contro le rocce, l’89 mi ricorda la neve che cade dal cielo,…quando conosco qualcuno, lo associo a un numero e questo mi aiuta a sentirmi a mio agio. Una persona molto alta può ricordarmi il numero 9; una paffuta, il 3”.
Daniel, che non distingue la destra dalla sinistra, nel 2003 in occasione della Giornata internazionale del pi greco, ha recitato nel loro ordine esatto 22.514 decimali del pi greco, stabilendo un nuovo record!!
Tutte le mattine, Daniel mangia esattamente 45 grammi di porridge, pesando la tazza per sicurezza con una bilancia elettronica, e prima di uscire conta i capi di vestiario che indossa. Viene colto dall’ansia se non riesce a bere il tè tutti i giorni alla stessa ora. Quando si agita e il suo respiro diventa affannoso, chiude gli occhi e inizia a contare: “pensare ai numeri mi aiuta a ritrovare la calma”.
La sua sinestesia influenza anche la percezione che ha delle parole e del linguaggio: ogni parola ha un suo colore e quindi facilmente memorizzabile! Il termine finlandese tuli, che vuol dire fuoco, per Daniel è arancione. Conosce dieci lingue: inglese, finlandese, francese, tedesco, lituano, esperanto, spagnolo, rumeno, islandese e gallese…”associare i colori e le emozioni al significato mi aiuta a dar vita alle parole”.