I vincitori di Ischia
Sono stati assegnati i premi del Festival di Ischia. Miglior documentario dell’ottava edizione dell’Ischia Film Festival è Mi vida con Carlos di Germàn Berger Hertz, viaggio autobiografico di un figlio in cerca della memoria del padre assassinato durante la dittatura cilena. La motivazione della Giuria, composta dal regista e sceneggiatore Maurizio Sciarra, dal documentarista Leonardo Di Costanzo, dalla regista Costanza Quatriglio e da Andrè Ceuterick, direttore artistico del Festival internazionale del film d’amore di Mons è la seguente: “Per il lavoro giusto, sensibile e molto intelligente compiuto sulla memoria, quella di un uomo alla ricerca della figura del padre, attraverso la propria famiglia, e quella di un popolo costretto al silenzio e privato della libertà dalla dittatura fascista di Pinochet nel Cile degli anni ’70. La volontà di non dimenticare grazie a ricordi forti, immagini che sorgono dal passato, e testimonianze piene di sincerità e verità umana.”
Questi gli altri premi: Menzione speciale della Giuria a La bocca del lupo di Pietro Marcello. Il miglior cortometraggio è l’italo-libanese Habibi di Davide Del Degan. Menzione speciale a La balancoire del belga Christophe Hermans. Nella sezione “Location Negata” la giuria ha premiato il documentario Rouge Nowa Huta di Blandine Huk e Frederic Cousseau sulla città industriale polacca di Nowa Huta, ex promessa utopica del comunismo. Altri premi sono andati a Giorgio Diritti (miglior regia per L’uomo che verrà), Giancarlo Basili (miglior scenografia per L’uomo che verrà) e Pierluigi Piredda (miglior fotografia per L’uomo fiammifero di Marco Chiarini).
Sono stati assegnati i premi del Festival di Ischia. Miglior documentario dell’ottava edizione dell’Ischia Film Festival è Mi vida con Carlos di Germàn Berger Hertz, viaggio autobiografico di un figlio in cerca della memoria del padre assassinato durante la dittatura cilena. La motivazione della Giuria, composta dal regista e sceneggiatore Maurizio Sciarra, dal documentarista Leonardo Di Costanzo, dalla regista Costanza Quatriglio e da Andrè Ceuterick, direttore artistico del Festival internazionale del film d’amore di Mons è la seguente: “Per il lavoro giusto, sensibile e molto intelligente compiuto sulla memoria, quella di un uomo alla ricerca della figura del padre, attraverso la propria famiglia, e quella di un popolo costretto al silenzio e privato della libertà dalla dittatura fascista di Pinochet nel Cile degli anni ’70. La volontà di non dimenticare grazie a ricordi forti, immagini che sorgono dal passato, e testimonianze piene di sincerità e verità umana.”
Questi gli altri premi: Menzione speciale della Giuria a La bocca del lupo di Pietro Marcello. Il miglior cortometraggio è l’italo-libanese Habibi di Davide Del Degan. Menzione speciale a La balancoire del belga Christophe Hermans. Nella sezione “Location Negata” la giuria ha premiato il documentario Rouge Nowa Huta di Blandine Huk e Frederic Cousseau sulla città industriale polacca di Nowa Huta, ex promessa utopica del comunismo. Altri premi sono andati a Giorgio Diritti (miglior regia per L’uomo che verrà), Giancarlo Basili (miglior scenografia per L’uomo che verrà) e Pierluigi Piredda (miglior fotografia per L’uomo fiammifero di Marco Chiarini).