Una bravata che gli è costata una denuncia alla magistratura ma potrebbe fruttargli un posto di lavoro. Dopo aver violato i registri informatici della scuola, un giovane hacker di origine indiana ha subito destato l'attenzione di un'azienda della zona specializzata in ingegneria per il web.
È il rapido percorso scuola-azienda compiuto da uno studente appena maggiorenne dell'istituto «Marzotto» di Valdagno (Vicenza), che nei giorni scorsi, assieme ad un compagno, era stato denunciato dai carabinieri per aver 'craccato' con un programma di sua ideazione il computer della scuola. Dovrà pure affrontare i guai con la giustizia, ma il 10 che vanta in informatica e la dimestichezza nel forzare i sistemi di sicurezza dei pc sembra garantirgli un lavoro sicuro. Un'azienda di ingegneria, la 'Ceremit' di Thiene – riporta oggi il 'Corriere del Venetò – ha già contatto un avvocato per offrire l'assistenza legale al giovane quando dovrà affrontare il Tribunale. Poi gli offrirà una possibilità di occupazione. «Non discuto il reato – precisa uno dei responsabili della Cermit, Alessandro Petracca – spetta alla magistratura accertare. Ma quel ragazzo sembra essere veramente in gamba, e dobbiamo dargli una possibilità. Molti dei consulenti delle aziende americane sono stati prima degli hacker».
È il rapido percorso scuola-azienda compiuto da uno studente appena maggiorenne dell'istituto «Marzotto» di Valdagno (Vicenza), che nei giorni scorsi, assieme ad un compagno, era stato denunciato dai carabinieri per aver 'craccato' con un programma di sua ideazione il computer della scuola. Dovrà pure affrontare i guai con la giustizia, ma il 10 che vanta in informatica e la dimestichezza nel forzare i sistemi di sicurezza dei pc sembra garantirgli un lavoro sicuro. Un'azienda di ingegneria, la 'Ceremit' di Thiene – riporta oggi il 'Corriere del Venetò – ha già contatto un avvocato per offrire l'assistenza legale al giovane quando dovrà affrontare il Tribunale. Poi gli offrirà una possibilità di occupazione. «Non discuto il reato – precisa uno dei responsabili della Cermit, Alessandro Petracca – spetta alla magistratura accertare. Ma quel ragazzo sembra essere veramente in gamba, e dobbiamo dargli una possibilità. Molti dei consulenti delle aziende americane sono stati prima degli hacker».