L'assassino degli anziani coniugi Marconi uccisi a Montelupone sarebbe l'imbianchino macedone interrogato per tutta la notte nella caserma dei carabinieri. Alimi Abdul, 28 anni, sposato e con tre figli, avrebbe confessato, dopo aver inutilmente tentato di accusare il suo condomino marocchino e un altro maghrebino. Ora è in stato di fermo per omicidio. Il delitto sarebbe maturato durante una rapina.
Tutti gli elementi e le tracce rilevate nella casa dei coniugi assassinati, a quanto si apprende, riporterebbero solo al macedone. Quest'ultimo aveva inizialmente accusato del delitto il magrebino, che però di fronte ai militari si è dichiarato innocente. Dopo ore di interrogatorio il macedone è crollato e ha scagionato il magrebino, confessando di aver commesso il delitto. Ora continua nella caserma dei carabinieri l'interrogatorio alla presenza del magistrato.
Il responsabile dell'omicidio aveva lasciato tracce di pneumatici durante la fuga dalla casa dei coniugi. I carabinieri sono così riusciti a raggiungere un casolare nel quale è stata trovata una maglia e calzature insanguinate.
E' probabile che l'assassino sia riuscito a entrare in casa dei coniugi con una scusa. Dopo aver assalito l'uomo sull'uscio, avrebbe rincorso la moglie che, nel tentativo di mettersi in salvo, si era barricata invano in cantina. Dopo aver ucciso la donna, il killer sarebbe tornato al piano superiore per cercare oggetti di valore e soldi. Avrebbe poi tentato di dare fuoco alla casa in modo da eliminare qualsiasi traccia. L'incendio, però, non si è propagato e si è spento da solo poco dopo.
Forse trovata l'arma del delitto
I carabinieri, dopo aver setacciato a lungo il terreno intorno al casolare in contrada San Martino dove è stato trovato il maghrebino fermato, hanno recuperato un coltello che potrebbe essere stato usato per uccidere gli anziani coniugi. La casa in cui abitano i due stranieri si trova poco distante da quella in cui è avvenuto il delitto.
La strana visita ai vicini delle vittime
L'assassino, intorno alle 4 del mattino, si era presentato in sella a un motorino in una casa vicina a quella dei Marconi. I proprietari si erano affacciati e avevano visto un uomo sui trent'anni, "scuro", che chiedeva di entrare mettendoli in guardia da 'ladri' che circolavano in zona. Ma si erano ben guardati dal farlo entrare. Lo scooter sarebbe stato ripreso da telecamere a circuito chiuso presenti in zona, e nel cortile del casale dei due anziani uccisi sono state rilevate tracce di pneumatici. Poco dopo, verso le 5, si presume che la stessa persona si sia fatta aprire con la medesima scusa dai Marconi, che erano già svegli e vestiti. E loro, invece, lo hanno fatto entrare.
Tutti gli elementi e le tracce rilevate nella casa dei coniugi assassinati, a quanto si apprende, riporterebbero solo al macedone. Quest'ultimo aveva inizialmente accusato del delitto il magrebino, che però di fronte ai militari si è dichiarato innocente. Dopo ore di interrogatorio il macedone è crollato e ha scagionato il magrebino, confessando di aver commesso il delitto. Ora continua nella caserma dei carabinieri l'interrogatorio alla presenza del magistrato.
Il responsabile dell'omicidio aveva lasciato tracce di pneumatici durante la fuga dalla casa dei coniugi. I carabinieri sono così riusciti a raggiungere un casolare nel quale è stata trovata una maglia e calzature insanguinate.
E' probabile che l'assassino sia riuscito a entrare in casa dei coniugi con una scusa. Dopo aver assalito l'uomo sull'uscio, avrebbe rincorso la moglie che, nel tentativo di mettersi in salvo, si era barricata invano in cantina. Dopo aver ucciso la donna, il killer sarebbe tornato al piano superiore per cercare oggetti di valore e soldi. Avrebbe poi tentato di dare fuoco alla casa in modo da eliminare qualsiasi traccia. L'incendio, però, non si è propagato e si è spento da solo poco dopo.
Forse trovata l'arma del delitto
I carabinieri, dopo aver setacciato a lungo il terreno intorno al casolare in contrada San Martino dove è stato trovato il maghrebino fermato, hanno recuperato un coltello che potrebbe essere stato usato per uccidere gli anziani coniugi. La casa in cui abitano i due stranieri si trova poco distante da quella in cui è avvenuto il delitto.
La strana visita ai vicini delle vittime
L'assassino, intorno alle 4 del mattino, si era presentato in sella a un motorino in una casa vicina a quella dei Marconi. I proprietari si erano affacciati e avevano visto un uomo sui trent'anni, "scuro", che chiedeva di entrare mettendoli in guardia da 'ladri' che circolavano in zona. Ma si erano ben guardati dal farlo entrare. Lo scooter sarebbe stato ripreso da telecamere a circuito chiuso presenti in zona, e nel cortile del casale dei due anziani uccisi sono state rilevate tracce di pneumatici. Poco dopo, verso le 5, si presume che la stessa persona si sia fatta aprire con la medesima scusa dai Marconi, che erano già svegli e vestiti. E loro, invece, lo hanno fatto entrare.