Secondo incidente in due giorni, polemiche sulla sicurezza
MACAO - Dopo la morte del 35enne centauro portoghese Luis Felipe de Sousa Carreira, morto ieri in ospedale a causa delle gravi lesioni riportate in una caduta durante le prove ufficiali riservate alle superbike, secondo incidente mortale in due giorni nelle qualifiche per il 59mo Gran Premio di Macao, che si disputerà dopodomani sul circuito cittadino di Guia. Phillip Yau, pilota di Hong Kong, si è schiantato contro un muro con la sua auto.alla velocità di 200 chilometri l'ora. La vettura ha preso fuoco e, quando sono arrivati i soccorsi, Yau versava in condizioni critiche ed era ancora imprigionato nell'abitacolo dell'auto. Trasferito in ospedale, è morto circa mezz'ora dopo il ricovero.
POLEMICHE - «In oltre sessant'anni di Gran Premio, gli standard di sicurezza possono reputarsi accettabili», ha tagliato corto Joao Manuel Costa Antunes, coordinatore del comitato organizzatore della gara, considerata una delle più impegnative e pericolose al mondo. «Chi vive di sport motoristici sa esattamente di che cosa sto parlando», ha concluso.
MACAO - Dopo la morte del 35enne centauro portoghese Luis Felipe de Sousa Carreira, morto ieri in ospedale a causa delle gravi lesioni riportate in una caduta durante le prove ufficiali riservate alle superbike, secondo incidente mortale in due giorni nelle qualifiche per il 59mo Gran Premio di Macao, che si disputerà dopodomani sul circuito cittadino di Guia. Phillip Yau, pilota di Hong Kong, si è schiantato contro un muro con la sua auto.alla velocità di 200 chilometri l'ora. La vettura ha preso fuoco e, quando sono arrivati i soccorsi, Yau versava in condizioni critiche ed era ancora imprigionato nell'abitacolo dell'auto. Trasferito in ospedale, è morto circa mezz'ora dopo il ricovero.
POLEMICHE - «In oltre sessant'anni di Gran Premio, gli standard di sicurezza possono reputarsi accettabili», ha tagliato corto Joao Manuel Costa Antunes, coordinatore del comitato organizzatore della gara, considerata una delle più impegnative e pericolose al mondo. «Chi vive di sport motoristici sa esattamente di che cosa sto parlando», ha concluso.