Non accenna a dileguarsi, l'ombra nera che avvolge il Motomondiale. La scorsa settimana la morte, a Indianapolis, del 19enne Peter Lenz (che dopo il grottesco silenzio di piloti e organizzatori nella domenica della gara, è stata colpevolmente commemorata solo a Misano, con un minuto di silenzio). Ma proprio nel Gp di San Marino arriva il terribile incidente che ha causato la morte del giapponese Shoya Tomizawa nella gara di Moto2: il pilota nipponico è caduto in piena accelerazione quando mancavano 14 giri alla fine, ed è stato investito dalle moto di Alex De Angelis e Scott Redding. «Ha traumi ed emorragie multiple: sta lottando per sopravvivere», la dichiarazione del dottor Macchiagodena, clinical director del Motomondiale, mentre annunciava il trasferimento del pilota in ambulanza all'ospedale di Riccione.Trasferimento purtroppo inutile, perché alle 14.19 veniva ufficializzata la notizia della morte del 19enne giapponese, esordiente nella categoria che quest'anno aveva conquistato il successo nella gara d'apertura del Mondiale, in Qatar. Ad alimentare le polemiche, poi, la scelta della direzione di corsa di non fermare la gara; decisione che ha costretto i primi soccorritori a intervenire mentre gli altri piloti stavano ancora sfrecciando in pista. Seconda vittoria triste per Pedrosa, che come a Indy trionfa (quarta volta quest'anno , miglior annata in MotoGp in carriera) senza discussioni ma è relegato ai margini da una tragedia più grande del circus e di tutto. Lorenzo anche stavolta si accontenta del secondo posto e vede il Mondiale sempre più vicino; Valentino Rossi è terzo, ma soprattutto piega prima Stoner poi Dovizioso, e i tempi della seconda metà di gara dicono che il pesarese sta tornando quello di prima dell'incidente al Mugello. La cronaca finisce qui, il resto è dolore e amarezza. In classifica Lorenzo 271, Pedrosa 208, 133 Dovizioso, a 130 Rossi e Stoner. Prossimo appuntamento tra due settimane per il Gran Premio d'Aragona
Il link dell'incidente
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