Dal film La dolce vita (1960) di Federico Fellini, dove era usato come cognome di uno dei personaggi, un fotografo.
Lo aveva coniato Ennio Flaiano, sceneggiatore del film, sul nome abruzzese della vongola(“paparazze”), alludendo al suo continuo aprire e chiudere le valve, così come fa il fotografo che apre e chiude in continuazione l’obbiettivo della macchina per scattare. Il termine è tuttora usato per indicare i fotografi di attualità mondana, con una sfumatura di professionalità tra il furbesco e lo scandalistico.