Grosseto - Se nei giorni scorsi si era parlato di un candidatura alle prossime elezioni politiche del comandante Gregorio De Falco, nella lista del premier Mario Monti 'Scelta Civica', a smentire ci ha pensato lo stesso eroe (che però non vuole essere considerato tale) della Costa Concordia.
Nel giorno del primo anniversario del terribile naufragio, durante le celebrazioni all'Isola del Giglio, l'uomo che 'strigliò' il comandante Francesco Schettino durante le convulse operazioni di salvataggio dei naufraghi, e che assunse il comando della nave in quelle ore drammatiche, ha spiegato: "Se avessi ricevuto una richiesta di candidatura da Monti o da altri ne sarei stato onorato e l'avrei valutata, ma la richiesta non è arrivata. Per il resto, penso che quellanotte abbiamo fatto un buon lavoro. Sono un funzionario dello Stato e ho abbracciato questa professione. Qualcuno ha detto che il nostro intervento fu tardivo. Non è così, come diceva madre Teresa di Calcutta
'ho la sana consapevolezza di tutto ciò che si poteva fare e io l'ho fatto. Abbiamo capito subito che si trattava di una situazione di estrema difficoltà. Noi siamo stati molto tempestivi, altro che intervento tardivo. Certo si poteva fare di più se avessimo avuto la collaborazione che dovevamo attenderci".Poi De Falco ha rifiutato categoricamente di comparire davanti alle telecamere di "Domenica in" suRaiuno mentre dallo studio veniva trasmessa un'intervista registrata alcomandante della Costa Concordia Francesco Schettino.Nonostante le insistenze dell'inviata sull'isola e del conduttore Massimo Giletti che gli ha assicurato che non ci sarebbe stato alcun faccia a faccia, il comandante che la notte del naufragio era nella sala operativa della capitaneria di porto di Livorno e che intimò a Schettino l'ormai famoso "torni a bordo c***o!", è rimasto fuori campo senza intervenire.
'ho la sana consapevolezza di tutto ciò che si poteva fare e io l'ho fatto. Abbiamo capito subito che si trattava di una situazione di estrema difficoltà. Noi siamo stati molto tempestivi, altro che intervento tardivo. Certo si poteva fare di più se avessimo avuto la collaborazione che dovevamo attenderci".Poi De Falco ha rifiutato categoricamente di comparire davanti alle telecamere di "Domenica in" suRaiuno mentre dallo studio veniva trasmessa un'intervista registrata alcomandante della Costa Concordia Francesco Schettino.Nonostante le insistenze dell'inviata sull'isola e del conduttore Massimo Giletti che gli ha assicurato che non ci sarebbe stato alcun faccia a faccia, il comandante che la notte del naufragio era nella sala operativa della capitaneria di porto di Livorno e che intimò a Schettino l'ormai famoso "torni a bordo c***o!", è rimasto fuori campo senza intervenire.