Blitz algerino. L'esercito ha aperto il fuoco su convoglio di veicoli nel luogo del sequestro. Morti 34 ostaggi e 15 rapitori
Trentaquattro ostaggi stranieri detenuti nel sito petrolifero di In Amenas, nel Sahara algerino, e 15 sequestratori - tra cui uno dei leader, Abou Al Bara - sarebbero stati uccisi in un raid di elicotteri dell'esercito algerino. Dopo attimi di confusione, la conferma è arrivata dalle autorità algerine, che hanno confermato «l'operazione militare» presso l'impianto nell'est dell'Algeria, dove un commando jihadista ha preso in ostaggio decine di lavoratori occidentali. Secondo l'agenzia mauritana Ani - che ha contatti con il gruppo autore del sequestro, Battaglione di sangue - al blitz sarebbero sopravvissuti solo due americani, tre belgi, un giapponese e un britannico, rimasti nelle mani dei sequestratori. Quattro di loro sarebbero poi stati liberati dall'esercito algerino, secondo l'agenzia ufficiale algerina Aps. Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha definito «drammatica» la situazione in Algeria, spiegando che le informazioni che arrivano dal Paese «sono ancora contraddittorie». Il blitz è arrivato dal cielo, per salvare gli ostaggi in mano ai terroristi che, da mercoledì, hanno il controllo del sito per l'estrazione di idrocarburi. «Elicotteri dell'esercito algerino hanno cominciato a bombardare il sito petrolifero, ferendo due giapponesi», ha riferito, tra i primi media a riportare l'avvio delle operazioni, l'agenzia mauritana Ani. L'attacco è partito - a quanto risulta - quando una colonna di jeep del gruppo armato, con a bordo gli ostaggi, ha tentato di allontanarsi dal sito. Fonti dei servizi di sicurezza di Algeri hanno riferito inoltre al quotidiano francese Les Echos che almeno 25 ostaggi stranieri sono riusciti a fuggire, mentre l'agenzia ufficiale algerina Aps riporta che 30 ostaggi algerini sono riusciti a sfuggire ai loro rapitori. Complessivamente, sempre secondo fonti locali, gli ostaggi algerini fuggiti da ieri sarebbero 180. Alcuni degli ostaggi sono stati costretti a indossare una cintura esplosiva, per scoraggiare eventuali blitz delle forze di sicurezza algerine. Lo ha affermato un ostaggio francese contattato telefonicamente dall'emittente France24. La tv ha precisato di non sapere se l'ostaggio parlava sotto minaccia o costrizione. L'uomo ha confermato che con lui sono detenuti cittadini britannici, giapponesi, filippini e malesi. Altre tre persone che si sono presentate come ostaggi - un britannico, un irlandese e un giapponese - hanno parlato al telefono con la tv Al Jazeera chiedendo che l'esercito algerino si ritiri dalla zona e che si favorisca il negoziato. La Ue intanto ha dato il via libera alla missione di addestramento dell'esercito del Mali al quale parteciperanno, come ha spiegato il ministro Terzi «fino a 24» italiani. Il supporto logistico dell'Italia alla missione della Francia invece «non sarà un intervento militare diretto».