Una morte lenta, orribile, sotto gli occhi di decine di persone, alcune delle quali, straziate, si sono sentite male. È accaduto ieri alla stazione della metropolitana QT8, linea rossa: una donna italiana di 41 anni, erano le 16, ha scelto di uccidersi gettandosi sotto un treno in arrivo. Il conducente, però, è riuscito a frenare abbastanza da lasciarla viva, ma non per salvarle le gambe, entrambe tranciate dalla sotterranea. Quando sono stati chiamati i soccorsi da decine di passeggeri, la donna era viva, tant’è che è stata inviata anche l’automedica. Con l’aiuto dei vigili del fuoco, che hanno lavorato più in fretta che hanno potuto, la donna è stata liberata e portata in tutta fretta all’ospedale San Carlo. Il cuore, dopo un primo arresto cardiao, sembrava essersi ripreso. Invece, due ore dopo, intorno alle 18: è spirata. Non ha lasciato biglietti a spiegare il suo gesto. Una donna che le era accanto, sua coetanea, in un primo momento pensava che fosse caduta sui binari, nella calca che spesso c’è quando arriva il treno. Le immagini riprese dalla telecamera del mezzanino, e subito visionate dagli agenti, hanno escluso quest’eventualità: voleva morire e probabilmente ha avuto un attimo di esitazione gettandosi quando ormai anche gli altri passeggeri si stavano avvicinando al bordo del marciapiede. La testimone, sotto choc, ha avuto bisogno di cure ed è stata trasportata in codice verde al Fatebenefratelli.
La circolazione della sotterranea è stata interrotta per oltre due ore. È stata un settimana nera per i suicidi, quella appena trascorsa. Ce ne sono stati quattro. Un uomo di 46 anni, esasperato dalla ricerca vana di un lavoro, e due donne ottagenarie vittime della depressione.