Vive a Roma da 25 anni. Ha due società petrolifere, era allo stadio con la Juve
ROMA - Silenzio. Ma stavolta non c’è nessun marchio di pasta a parlare. Semmai è il brand Roma calcio a farlo. Che, ieri, non è che abbia brindato a champagne quando ha letto le anticipazioni sul possibile, probabile, ingresso di un socio arabo nel pacchetto societario giallorosso. Nel senso che sia il presidente James Pallotta, sia il socio che verrà avrebbero preferito (eufemismo) che la trattativa potesse concludersi nel riserbo assoluto e solo quando ci fossero state le firme, dare al mondo la notizia dell’ingresso nella Roma di quello che, per ora, continueremo a chiamare mister X.
CONFERMA - Silenzio, dicevamo. Cioè quello che ieri, per tutta la giornata, è stato della Roma sulla questione. E forse mai come in questo caso il silenzio è assenso. La conferma che mister X c’è, la trattativa pure, va avanti da tempo ed è arrivata alla stretta finale anche se, sia chiaro, non ci sono ancora le firme per poter ufficializzare il tutto. Il silenzio della Roma, poi, è ancora più assenso se si pensa che la società giallorossa da tempo è quotata in Borsa e, quindi, di fronte a eventuali notizie false ha il dovere di intervenire smentendole. Non è successo dopo la chiusura della Borsa, tanto meno è accaduto, come sarebbe stato più opportuno, prima dell’apertura. E, per quello che siamo riusciti a sapere, almeno fino al tardo pomeriggio di ieri, neppure la Consob, l’organo di controllo di piazza Affari, si era fatta vivo dalle parti di Trigoria (ma questo non vuole dire che non lo faccia nelle prossime ore o nei prossimi giorni).
CONFERMA - Silenzio, dicevamo. Cioè quello che ieri, per tutta la giornata, è stato della Roma sulla questione. E forse mai come in questo caso il silenzio è assenso. La conferma che mister X c’è, la trattativa pure, va avanti da tempo ed è arrivata alla stretta finale anche se, sia chiaro, non ci sono ancora le firme per poter ufficializzare il tutto. Il silenzio della Roma, poi, è ancora più assenso se si pensa che la società giallorossa da tempo è quotata in Borsa e, quindi, di fronte a eventuali notizie false ha il dovere di intervenire smentendole. Non è successo dopo la chiusura della Borsa, tanto meno è accaduto, come sarebbe stato più opportuno, prima dell’apertura. E, per quello che siamo riusciti a sapere, almeno fino al tardo pomeriggio di ieri, neppure la Consob, l’organo di controllo di piazza Affari, si era fatta vivo dalle parti di Trigoria (ma questo non vuole dire che non lo faccia nelle prossime ore o nei prossimi giorni).