Milan, Boateng si è svegliato: Allegri ha un altro 10
Due gol finora in stagione, ma Boateng ha cambiato registro. Il doppio ruolo fra centrocampo e attacco lo ha stimolato
Baciato dalle grandi partite, nel senso anche di grandi avversarie, che il Milan ha dovuto giocare nelle ultime settimane, il Prince si è risvegliato. Boateng ha segnato finora soltanto due gol, ma i progressi rispetto agli inizi di stagione, quando anche lui sembrava invischiato nel gruppo dei nostalgici di Ibrahimovic, sono evidenti. La media voto ha avuto un’impennata, e la sensazione è che Allegri abbia ritrovato il giocatore che fu tanto importante nell’annata dello scudetto. L’immagine di un Boateng pronto a partire è ormai in dissolvenza.
GOL — Molte cose sono capitate a questo ragazzo nell’ultimo anno. Dal legame sempre più saldo con la showgirl Melissa Satta che ha creato tante chiacchiere sul suo rendimento, alla maglia numero dieci ereditata da Clarence Seedorf, al gesto impulsivo di protesta contro gli ululati razzisti che lo ha reso famoso nel mondo e che il 21 marzo lo porterà addirittura nella sede ginevrina delle Nazioni Unite. Sono successe tante cose, e soprattutto è arrivato, contro il Barcellona, il secondo gol stagionale: non molto per un giocatore con le sue caratteristiche, ma gli infortuni lo hanno rincorso nei mesi, e finora Boateng non aveva ancora trovato la continuità di rendimento. Sembrava quasi che la maglia numero dieci lo avesse appesantito. Contro il Genoa, la squadra che lo ha prelevato dalla Premier per farlo arrivare al Milan, e poi contro il Barça, il Principe cerca conferme. Al Barcellona ha segnato due dei quattro gol segnati in carriera in Champions League: quasi un talismano.[/size]
RUOLO INDEFINITO— Oggi Boateng compie 26 anni: sta entrando nel periodo migliore per un giocatore di movimento. In questa stagione, che potrebbe essere quella della consacrazione dopo l’exploit-scudetto e il letargo successivo, Boateng ha una carta a suo favore: la flessibilità sempre più accentuata. Allegri lo preferisce mezzala e aveva cominciato il campionato cercando di convincerlo a retrocedere, nonostante la maglia numero dieci appena indossata. Nel corso della settimane, però, il giudizio è cambiato di nuovo: da ex trequartista a ex centrocampista, con soddisfazione del Boateng medesimo. Può darsi che il progetto resti quello iniziale, perché tecnico e dirigenti sono convinti che alla lunga Prince sia più convincente in mezzo al campo. Ma ora Boateng piace nel trio d’attacco, ed è probabile che a Barcellona si esibisca in quella posizione. Ha ritrovato la forza e la potenza dei primi tempi milanisti e la voglia di tentare traiettorie impossibili. Giocare con attaccanti nuovi non lo ha danneggiato, anzi. La nostalgia per Ibra è sparita. Al Milan ci sono altri bad boy e soprattutto altre carte da giocare.
Due gol finora in stagione, ma Boateng ha cambiato registro. Il doppio ruolo fra centrocampo e attacco lo ha stimolato
Baciato dalle grandi partite, nel senso anche di grandi avversarie, che il Milan ha dovuto giocare nelle ultime settimane, il Prince si è risvegliato. Boateng ha segnato finora soltanto due gol, ma i progressi rispetto agli inizi di stagione, quando anche lui sembrava invischiato nel gruppo dei nostalgici di Ibrahimovic, sono evidenti. La media voto ha avuto un’impennata, e la sensazione è che Allegri abbia ritrovato il giocatore che fu tanto importante nell’annata dello scudetto. L’immagine di un Boateng pronto a partire è ormai in dissolvenza.
GOL — Molte cose sono capitate a questo ragazzo nell’ultimo anno. Dal legame sempre più saldo con la showgirl Melissa Satta che ha creato tante chiacchiere sul suo rendimento, alla maglia numero dieci ereditata da Clarence Seedorf, al gesto impulsivo di protesta contro gli ululati razzisti che lo ha reso famoso nel mondo e che il 21 marzo lo porterà addirittura nella sede ginevrina delle Nazioni Unite. Sono successe tante cose, e soprattutto è arrivato, contro il Barcellona, il secondo gol stagionale: non molto per un giocatore con le sue caratteristiche, ma gli infortuni lo hanno rincorso nei mesi, e finora Boateng non aveva ancora trovato la continuità di rendimento. Sembrava quasi che la maglia numero dieci lo avesse appesantito. Contro il Genoa, la squadra che lo ha prelevato dalla Premier per farlo arrivare al Milan, e poi contro il Barça, il Principe cerca conferme. Al Barcellona ha segnato due dei quattro gol segnati in carriera in Champions League: quasi un talismano.[/size]
RUOLO INDEFINITO— Oggi Boateng compie 26 anni: sta entrando nel periodo migliore per un giocatore di movimento. In questa stagione, che potrebbe essere quella della consacrazione dopo l’exploit-scudetto e il letargo successivo, Boateng ha una carta a suo favore: la flessibilità sempre più accentuata. Allegri lo preferisce mezzala e aveva cominciato il campionato cercando di convincerlo a retrocedere, nonostante la maglia numero dieci appena indossata. Nel corso della settimane, però, il giudizio è cambiato di nuovo: da ex trequartista a ex centrocampista, con soddisfazione del Boateng medesimo. Può darsi che il progetto resti quello iniziale, perché tecnico e dirigenti sono convinti che alla lunga Prince sia più convincente in mezzo al campo. Ma ora Boateng piace nel trio d’attacco, ed è probabile che a Barcellona si esibisca in quella posizione. Ha ritrovato la forza e la potenza dei primi tempi milanisti e la voglia di tentare traiettorie impossibili. Giocare con attaccanti nuovi non lo ha danneggiato, anzi. La nostalgia per Ibra è sparita. Al Milan ci sono altri bad boy e soprattutto altre carte da giocare.