Arriva la primavera e anche a Mountain View si danno alle grandi pulizie. Quest'anno, con ad altri sette servizi ormai in disuso, ha fatto scalpore la decisione di chiudere anche Google Reader. Gli aggregatori statici sono in declino ma tra gli utilizzatori fedeli ora è scoppiato il panico e una serie di appelli a non chiudere il proprio servizio preferito.
Una volta iscriversi agli RSS (RDF Site Summary), meglio conosciuti come feed era il modo migliore per essere sempre al corrente delle ultime novità pubblicate dai propri siti preferiti ma ora il servizio, seppur ancora usato da milioni di utenti in tutto il mondo, è in declino o meglio, più che la tecnologia in sé, ad essere sempre meno utilizzati sono gli RSS reader statici, che aggrevano semplicemente in elenchi tutte le ultime novità pubblicate dalle diverse fonti selezionate dall'utente. Il Web e soprattutto i sistemi operativi mobili ci hanno infatti sempre più abituati a programmi che organizzano gli RSS in schermate grafiche ricche di foto e filmati, più interattive e interessanti, basti ricordare come ultimo esempio BlinkFeed, la nuova home screen introdotta da poco da HTC per la sua Sense 5, GUI proprietaria utilizzata sui sistemi operativi Google Android.
Ed è proprio Google ad aver deciso di chiudere lo storico servizio Reader per manifesto e crescente disinteresse negli ultimi anni. La notizia ha suscitato però molto clamore in Rete perché, come del resto avevano ammesso a Mountain View nel post di annuncio sul blog ufficiale, il servizio gode ancora di un consistente seguito di utilizzatori fedeli ma a quanto pare al colosso californiano interessano più i nuovi iscritti che quelli storici, se cioè la base ha smesso di crescere ed anzi lentamente si assottiglia significa che il servizio non risponde più alle esigenze del mercato, con buona pace di chi ancora lo usa e, dopo l'annuncio, è stato preda del panico perché non sa più come farà, dopo la data del primo luglio, termine ultimo prima della chiusura definitiva, a seguire tutti i propri siti di interesse.
Ancora una volta comunque il problema sembra più che altro legato ai tanti utenti di PC desktop visto che tutti i sistemi operativi utilizzati su smartphone e tablet offrono le proprie app più o meno configurabili e personalizzabili tramite le quali ricevere gli RSS, basti pensare ad esempio alle famosissime Flipboard e Currents, quest'ultima della stessa Google. Molti comunque hanno lanciato appelli accorati a BigG affinché non chiuda il loro servizio preferito, mentre altri hanno iniziato la caccia al suggerimento riguardo a quale programma alternativo sarà meglio usare. Google comunque non chiuderà soltanto Reader ma molti altri servizi, tra cui CalDav API, Apps Script, Google Cloud Connect, Google Voice App per Blackberry, Google Building Maker, Snapseed Desktop sia per Windows che per Mac e Search API for Shopping.
Ed è proprio Google ad aver deciso di chiudere lo storico servizio Reader per manifesto e crescente disinteresse negli ultimi anni. La notizia ha suscitato però molto clamore in Rete perché, come del resto avevano ammesso a Mountain View nel post di annuncio sul blog ufficiale, il servizio gode ancora di un consistente seguito di utilizzatori fedeli ma a quanto pare al colosso californiano interessano più i nuovi iscritti che quelli storici, se cioè la base ha smesso di crescere ed anzi lentamente si assottiglia significa che il servizio non risponde più alle esigenze del mercato, con buona pace di chi ancora lo usa e, dopo l'annuncio, è stato preda del panico perché non sa più come farà, dopo la data del primo luglio, termine ultimo prima della chiusura definitiva, a seguire tutti i propri siti di interesse.
Ancora una volta comunque il problema sembra più che altro legato ai tanti utenti di PC desktop visto che tutti i sistemi operativi utilizzati su smartphone e tablet offrono le proprie app più o meno configurabili e personalizzabili tramite le quali ricevere gli RSS, basti pensare ad esempio alle famosissime Flipboard e Currents, quest'ultima della stessa Google. Molti comunque hanno lanciato appelli accorati a BigG affinché non chiuda il loro servizio preferito, mentre altri hanno iniziato la caccia al suggerimento riguardo a quale programma alternativo sarà meglio usare. Google comunque non chiuderà soltanto Reader ma molti altri servizi, tra cui CalDav API, Apps Script, Google Cloud Connect, Google Voice App per Blackberry, Google Building Maker, Snapseed Desktop sia per Windows che per Mac e Search API for Shopping.