Il c.t. dopo l'arrivo a Ginevra: "Il Brasile sta cercando un’identità, ma lo spirito non l'ha mai perso. Hanno una qualità straordinaria, ma speriamo di metterli in difficoltà. Neymar? E’ uno degli attaccanti moderni, a livello mondiale. Abbina qualità tecnica alla capacità di cambiare il ritmo della corsa"
Cesare Prandelli, 55 anni.
Cesare Prandelli arriva in conferenza stampa allo stadio di Ginevra, quella riservata ai media non italiani, dopo le 19, un po’ in ritardo. Giustificato, eccome. Perché il charter degli Azzurri proveniente da Pisa, appunto per Ginevra, è stato colpito da un fulmine. Tanta paura a bordo. Il c.t. dell’Italia dapprima scherza: "Sarà capitato anche a voi di prendere un fulmine in testa, di tanto in tanto", poi però, lasciato il microfono, ammette: "Sfido chiunque a dire che non abbia avuto paura, c’è stato un «boom». Poi c’era un silenzio... Il fulmine ha colpito un’ala. Però non parliamo di incidente". Parliamo di Italia-Brasile, in programma domani qui allo Stade de Geneve.
SUL BRASILE — "Favoriti con il Brasile? Mi sembra un po’ troppo. Sì, loro stanno cercando un’identità, ma lo spirito non l’hanno mai perso. Hanno una qualità straordinaria, nel loro modo di giocare. Non siamo i favoriti, ma speriamo di metterli in difficoltà".
SU RECENTI INSUCCESSI VERDEORO — "Stanno cercando la squadra giusta per il Mondiale, c’è stato un ricambio internazionale. Ma arriveranno preparati al Mondiale del 2014 a casa loro".
L'ALTRA CONFEDERATIONS CUP — E’ l’ultimo confronto diretto. Finì 3-0 per il Brasile, in Sudafrica, prima del Mondiale 2010. "Da allora abbiamo cambiato. Cercato di unire all’esperienza di Buffon, Pirlo e De Rossi alcuni ragazzi di prospettiva e qualità. Abbiamo giocato di squadra, e non come individualità. L’Europeo è stato positivo. Continuiamo su questa strada. Il prossimo confronto nella Confederations Cup in giugno in Brasile? La partita di domani ci servirà anche come esperienza in vista di quell’impegno".
SU BALOTELLI — "Il vantaggio per la mia Italia è che giocando nel Milan può allenarsi con altri quattro nazionali". Il tutto dopo le belle parole spese da Buffon
SU NEYMAR — "E’ uno degli attaccanti moderni, a livello mondiale. Abbina qualità tecnica alla capacità di cambiare il ritmo della corsa. Può attaccare la linea difensiva anche senza palla".
SU ADRIANO — L'ha allenato al Parma. Ora in Brasile non gioca. I giornalisti brasiliani chiedono al c.t. un paragone con Balotelli. "Di Adriano ho un bellissimo ricordo. Nei due anni di Parma aveva grandi motivazioni. E’ stato uno dei giocatori più forti che abbia mai allenato. E’ un peccato che si sia accontentato di quello che ha fatto. Mario ha più orgoglio di lui. Ha voglia di dimostrare di essere uno dei più forti al mondo". Insomma, Balotelli non finirà come Adriano. Ecco perché domani sera partirà centravanti contro i verdeoro cinque volte campioni del mondo.
Cesare Prandelli, 55 anni.
SUL BRASILE — "Favoriti con il Brasile? Mi sembra un po’ troppo. Sì, loro stanno cercando un’identità, ma lo spirito non l’hanno mai perso. Hanno una qualità straordinaria, nel loro modo di giocare. Non siamo i favoriti, ma speriamo di metterli in difficoltà".
SU RECENTI INSUCCESSI VERDEORO — "Stanno cercando la squadra giusta per il Mondiale, c’è stato un ricambio internazionale. Ma arriveranno preparati al Mondiale del 2014 a casa loro".
L'ALTRA CONFEDERATIONS CUP — E’ l’ultimo confronto diretto. Finì 3-0 per il Brasile, in Sudafrica, prima del Mondiale 2010. "Da allora abbiamo cambiato. Cercato di unire all’esperienza di Buffon, Pirlo e De Rossi alcuni ragazzi di prospettiva e qualità. Abbiamo giocato di squadra, e non come individualità. L’Europeo è stato positivo. Continuiamo su questa strada. Il prossimo confronto nella Confederations Cup in giugno in Brasile? La partita di domani ci servirà anche come esperienza in vista di quell’impegno".
SU BALOTELLI — "Il vantaggio per la mia Italia è che giocando nel Milan può allenarsi con altri quattro nazionali". Il tutto dopo le belle parole spese da Buffon
SU NEYMAR — "E’ uno degli attaccanti moderni, a livello mondiale. Abbina qualità tecnica alla capacità di cambiare il ritmo della corsa. Può attaccare la linea difensiva anche senza palla".
SU ADRIANO — L'ha allenato al Parma. Ora in Brasile non gioca. I giornalisti brasiliani chiedono al c.t. un paragone con Balotelli. "Di Adriano ho un bellissimo ricordo. Nei due anni di Parma aveva grandi motivazioni. E’ stato uno dei giocatori più forti che abbia mai allenato. E’ un peccato che si sia accontentato di quello che ha fatto. Mario ha più orgoglio di lui. Ha voglia di dimostrare di essere uno dei più forti al mondo". Insomma, Balotelli non finirà come Adriano. Ecco perché domani sera partirà centravanti contro i verdeoro cinque volte campioni del mondo.