Difficile riuscire a capire cosa sia passato per la testa al centrocampista del Milan Sulley Muntari al 39' del primo tempo. L'arbitro fischia un fallo di Balotelli e lo ammonisce, il ghanese protesta e prima gli tira un braccio, poi, temendo che estragga il rosso che estragga, tenta di dissuaderlo, ma finisce per bloccarlo con un vero e proprio 'placcaggio'.
Una follia dettata dall'istinto, che gli costa il rosso diretto e rischiava di compromettere seriamente la gara contro la Roma e la stessa stagione rossonera, visto che una sconfitta avrebbe complicato e non poco la corsa del Diavolo verso il terzo posto, con la Fiorentina in agguato.
Dopo l'esibizione del cartellino rosso il ghanese, non nuovo in passato a 'colpi di testa', non la prende bene, e serve l'intervento di alcuni compagni per convincerlo a lasciare il terreno di gioco. A quel punto Muntari torna in sé, e scuote la testa, finalmente consapevole di aver fatto una sciocchezza.
Il Milan sul campo ha strappato un punto alla Roma, pur giocando per quasi tutto il secondo tempo in 10 contro 11, ma ora il tecnico Massimiliano Allegri, che già deve rinunciare in quel ruolo a De Jong e Montolivo, infortunati, si troverà in emergenza per la sfida decisiva contro il Siena, e sarà costretto a trovare una soluzione alternativa.
Per questo il tecnico ha rimproverato duramente il suo giocatore nel post partita: "Muntari certe cose non deve farle, - ha sottolineato il tecnico livornese - perché nel calcio è importante rimanere sempre in 11". "
"Sulley non ha capito l'ammonizione di Balotelli, - ha detto invece Adriano Galliani sull'episodio - ma non ho voglia di commentare gli arbitri, non l'abbiamo mai fatto e non lo faremo stavolta". Intanto contro il Siena, nella gara che per i rossoneri varrà la stagione e deciderà la qualificazione alla prossima Champions, per Allegri, che al massimo potrà sperare di recuperare Montolivo per la panchina, non sarà semplice mettere in piedi un centrocampo convincente.
Chissà se quanto accaduto contro la Roma servirà di lezione al centrocampista ghanese, e se imparerà, una volta per tutte, a tenere a freno la lingua e le mani nei momenti più concitati delle partite, dimostrando una crescita temperamentale che finora gli è spesso mancata nella sua carriera.
Una follia dettata dall'istinto, che gli costa il rosso diretto e rischiava di compromettere seriamente la gara contro la Roma e la stessa stagione rossonera, visto che una sconfitta avrebbe complicato e non poco la corsa del Diavolo verso il terzo posto, con la Fiorentina in agguato.
Dopo l'esibizione del cartellino rosso il ghanese, non nuovo in passato a 'colpi di testa', non la prende bene, e serve l'intervento di alcuni compagni per convincerlo a lasciare il terreno di gioco. A quel punto Muntari torna in sé, e scuote la testa, finalmente consapevole di aver fatto una sciocchezza.
Il Milan sul campo ha strappato un punto alla Roma, pur giocando per quasi tutto il secondo tempo in 10 contro 11, ma ora il tecnico Massimiliano Allegri, che già deve rinunciare in quel ruolo a De Jong e Montolivo, infortunati, si troverà in emergenza per la sfida decisiva contro il Siena, e sarà costretto a trovare una soluzione alternativa.
Per questo il tecnico ha rimproverato duramente il suo giocatore nel post partita: "Muntari certe cose non deve farle, - ha sottolineato il tecnico livornese - perché nel calcio è importante rimanere sempre in 11". "
"Sulley non ha capito l'ammonizione di Balotelli, - ha detto invece Adriano Galliani sull'episodio - ma non ho voglia di commentare gli arbitri, non l'abbiamo mai fatto e non lo faremo stavolta". Intanto contro il Siena, nella gara che per i rossoneri varrà la stagione e deciderà la qualificazione alla prossima Champions, per Allegri, che al massimo potrà sperare di recuperare Montolivo per la panchina, non sarà semplice mettere in piedi un centrocampo convincente.
Chissà se quanto accaduto contro la Roma servirà di lezione al centrocampista ghanese, e se imparerà, una volta per tutte, a tenere a freno la lingua e le mani nei momenti più concitati delle partite, dimostrando una crescita temperamentale che finora gli è spesso mancata nella sua carriera.