I bavaresi fanno loro la Coppa di Germania battendo lo Stoccarda in finale per 3-2: apre Muller su rigore al 37’, poi nella ripresa arriva la doppietta dell’ex di Gomez, “doppietta” della bandiera di Harnik. Si tratta del terzo titolo in stagione dopo Bundesliga e Champions League
Per entrare la storia non bastava vincere la Bundesliga con sei giornate d’anticipo o ritornare in cima all’Europa con la prima Champions League tedesca dal 2001 a questa parte. Il Bayern Monaco ha fatto di più, scrivendo una pagina più che significativa nella propria storia. Gli uomini di Jupp Heynckes hanno fatto loro anche la finale di Coppa di Germania, battendo 3-2 lo Stoccarda nella finale di Berlino, chiudendo così un torneo perfetto nel quale hanno vinto sei partite su sei. Per loro è “triplete”, con il titolo odierno che si va aggiungere agli altri due vinti in stagione. Il Bayern Monaco diventa così la settima squadra europea a centrare il “treble” dopo Celtic (1967), Ajax (1972), PSV Eindhoven (1988), Manchester United (1999), Barcellona (2009) e Inter (2010). Nessuno in Germania c’era mai riuscito prima. Il migliore degli addii possibili per Heynckes.
MARIO GOMEZ E MOLINARO TITOLARI - Jupp Heynckes cambia il meno possibile per l’ultima sulla panchina bavarese. Nel tradizionale 4-2-3-1 mancano soltanto gli infortunati Badstuber, Kroos e Luiz Gustavo, oltre all’indisponibile Dante. L’unica scelta tecnica è l’avvicendamento tra Gomez e Mandzukic in attacco, scelta che premia il tedesco a scapito del croato. Per il resto, van Buyten si schiera in mezzo alla difesa con Boateng, mentre Robben, Muller e Ribery si muovono sulla trequarti. Bruno Labbadia schiera i suoi con un modulo speculare e Molinaro trova spazio sull’out sinistra difensivo, con Boka in mediana e il trio Harnik-Maxim-Traoré dietro a Ibisevic.
LO STOCCARDA CI PROVA, MULLER PUNISCE - La partita inizia e dopo nemmeno due minuti Robben va già vicino al vantaggio, con un tiro da posizione angolatissima che esce di un soffio anche grazie all’intervento provvidenziale di Ulreich. I bavaresi giocano senza eccessiva pressione, pensando a costruire azioni in ripartenza e difendendo senza troppi affanni. Ne nasce una partita ricca di ribaltamenti di fronte nella quale può dire la sua anche il mediocre Stoccarda. Gli uomini di Labbadia hanno infatti le due occasioni migliori della prima mezz’ora. Al 9’ Maxim calcia a lato da ottima posizione su imbeccata di Traoré, mentre al 21’ Neuer fa un autentico miracolo su una deviazione rocambolesca di Schweinsteiger da una palla vagante. Lo Stoccarda si fa ingolosire dalla generosità difensiva del Bayern e cade nel trappolone alzando troppo il baricentro. I campioni d’Europa trovano così spazi in ripartenza e iniziano a far male. Al 27’ Alaba costringe Ulreich alla grande uscita, mentre al 32’ Robben viene fermato irregolarmente da Tasci in area. Sarebbe rigore, ma l’arbitro inspiegabilmente lascia correre, salvo poi concedere un penalty piuttosto generoso quattro minuti più tardi, quando Lahm cade a terra dopo un contrasto con Traoré. Dal dischetto va Muller e non perdona, portando il Bayern Monaco sull’1-0 che chiude il primo tempo.
GOMEZ CHIUDE IN BELLEZZA – Nella ripresa torna in campo soltanto una squadra. Il Bayern Monaco, ovvio, che al 48’ raddoppia con Gomez, abile a insaccare da un passo su assist al bacio di Lahm. Lo Stoccarda getta definitivamente la spugna e il grande ex al 61’ chiude la sua storia bavarese (secondo radiomercato sarà uno dei sacrificati per la prossima stagione) con la doppietta a chiusura di una splendida ripartenza avviata da Schweinsteiger e rifinita da Muller. Per Gomez si tratta dell’undicesima rete contro lo Stoccarda in dieci partite giocate contro la sua ex squadra. Una formazione che quanto meno trova la reazione negli ultimi venti minuti. Al 71’ Harnik batte Neuer su un cross perfetto di Sakai (appena subentrato a Molinaro) per il 3-1 definitivo e all’80’ l’austriaco insacca addirittura il 3-2 dopo una respinta in area. La partita è riaperta, ma soltanto in linea puramente teorica. Perché il match finisce così. Il Bayern Monaco entra nella storia facendo sua la 16esima Coppa di Germania e vincendo tutte le competizioni a cui ha preso parte in stagione. Molto più di un “triplete”, la peggiore (o la migliore) delle eredità possibili per Pep Guardiola, che sin dalla Supercoppa Europea del prossimo agosto (contro il “nemico” Mourinho?) dovrà dimostrarsi all’altezza dell’operato di Heynckes, cercando di portare a termine in grande stile il “grande slam” che a dicembre vedrà i tedeschi all’opera al Mondiale per Club. Ma, questa, è un’altra storia. Un futuro che pare già più che roseo per il Bayern padrone di Germania e d’Europa.
EuroSport
MARIO GOMEZ E MOLINARO TITOLARI - Jupp Heynckes cambia il meno possibile per l’ultima sulla panchina bavarese. Nel tradizionale 4-2-3-1 mancano soltanto gli infortunati Badstuber, Kroos e Luiz Gustavo, oltre all’indisponibile Dante. L’unica scelta tecnica è l’avvicendamento tra Gomez e Mandzukic in attacco, scelta che premia il tedesco a scapito del croato. Per il resto, van Buyten si schiera in mezzo alla difesa con Boateng, mentre Robben, Muller e Ribery si muovono sulla trequarti. Bruno Labbadia schiera i suoi con un modulo speculare e Molinaro trova spazio sull’out sinistra difensivo, con Boka in mediana e il trio Harnik-Maxim-Traoré dietro a Ibisevic.
LO STOCCARDA CI PROVA, MULLER PUNISCE - La partita inizia e dopo nemmeno due minuti Robben va già vicino al vantaggio, con un tiro da posizione angolatissima che esce di un soffio anche grazie all’intervento provvidenziale di Ulreich. I bavaresi giocano senza eccessiva pressione, pensando a costruire azioni in ripartenza e difendendo senza troppi affanni. Ne nasce una partita ricca di ribaltamenti di fronte nella quale può dire la sua anche il mediocre Stoccarda. Gli uomini di Labbadia hanno infatti le due occasioni migliori della prima mezz’ora. Al 9’ Maxim calcia a lato da ottima posizione su imbeccata di Traoré, mentre al 21’ Neuer fa un autentico miracolo su una deviazione rocambolesca di Schweinsteiger da una palla vagante. Lo Stoccarda si fa ingolosire dalla generosità difensiva del Bayern e cade nel trappolone alzando troppo il baricentro. I campioni d’Europa trovano così spazi in ripartenza e iniziano a far male. Al 27’ Alaba costringe Ulreich alla grande uscita, mentre al 32’ Robben viene fermato irregolarmente da Tasci in area. Sarebbe rigore, ma l’arbitro inspiegabilmente lascia correre, salvo poi concedere un penalty piuttosto generoso quattro minuti più tardi, quando Lahm cade a terra dopo un contrasto con Traoré. Dal dischetto va Muller e non perdona, portando il Bayern Monaco sull’1-0 che chiude il primo tempo.
GOMEZ CHIUDE IN BELLEZZA – Nella ripresa torna in campo soltanto una squadra. Il Bayern Monaco, ovvio, che al 48’ raddoppia con Gomez, abile a insaccare da un passo su assist al bacio di Lahm. Lo Stoccarda getta definitivamente la spugna e il grande ex al 61’ chiude la sua storia bavarese (secondo radiomercato sarà uno dei sacrificati per la prossima stagione) con la doppietta a chiusura di una splendida ripartenza avviata da Schweinsteiger e rifinita da Muller. Per Gomez si tratta dell’undicesima rete contro lo Stoccarda in dieci partite giocate contro la sua ex squadra. Una formazione che quanto meno trova la reazione negli ultimi venti minuti. Al 71’ Harnik batte Neuer su un cross perfetto di Sakai (appena subentrato a Molinaro) per il 3-1 definitivo e all’80’ l’austriaco insacca addirittura il 3-2 dopo una respinta in area. La partita è riaperta, ma soltanto in linea puramente teorica. Perché il match finisce così. Il Bayern Monaco entra nella storia facendo sua la 16esima Coppa di Germania e vincendo tutte le competizioni a cui ha preso parte in stagione. Molto più di un “triplete”, la peggiore (o la migliore) delle eredità possibili per Pep Guardiola, che sin dalla Supercoppa Europea del prossimo agosto (contro il “nemico” Mourinho?) dovrà dimostrarsi all’altezza dell’operato di Heynckes, cercando di portare a termine in grande stile il “grande slam” che a dicembre vedrà i tedeschi all’opera al Mondiale per Club. Ma, questa, è un’altra storia. Un futuro che pare già più che roseo per il Bayern padrone di Germania e d’Europa.
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