Viaggiava ad una velocità esagerata Fiorenza Benetton, la sessantatreenne conducente della jeep cui è rimasto agganciato per quattro lunghissimi chilometri il corpo della povera Giulia Spinello. Ad indicarlo ai carabinieri è lo stesso testimone oculare che per primo ha dato l’allarme al 112. L’automobilista si è lanciato sulle tracce del Grand Cherokee. L’ha inseguito ad una distanza di circa trecento metri ma nonostante corresse a ottanta chilometri orari non è riuscito a raggiungerlo.
Secondo il teste, che ha ripercorso quei concitati momenti in una lunga deposizione davanti agli investigatori dell’Arma, la jeep correva sul filo dei cento all’ora. Un altro particolare inquietante è emerso dal racconto del testimone. Il suv non abbordava le curve in maniera corretta. Disegnava traiettorie piuttosto larghe, proprio come se la conducente non riuscisse a sterzare completamente. È incredibile come la sessantatreenne non si sia accorta durante l’intero tragitto del corpo di Giulia Spinello, appeso alle lamiere del suv, tra il fanale e la ruota.
Una prima parziale risposta è arrivata dall’esame delle urine di Fiorenza Benetton. È stata accertata la presenza di benzodiazepine, farmaci abitualmente prescritti nei cicli chemioterapici. Gli esami del sangue stabiliranno il grado di concentrazione di queste sostanze che provocano una forte sonnolenza e uno stato catatonico, e che risultano assolutamente incompatibili con la guida di un’auto. In presenza di pazienti costretti ad assumere benzodiazepine, i medici hanno l’obbligo di darne comunicazione alla commissione patenti della Prefettura, cui spetta il compito di assumere i provvedimenti del caso. Quasi sempre scatta la sospensione del permesso di guida.
Sotto l’effetto delle benzodiazepine Fiorenza Benetton non avrebbe dovuto mettersi al volante. Ecco perchè il pubblico ministero Benedetto Roberti ne ha chiesto la convalida dell’arresto per omicidio colposo, guida sotto l’effetto di sostanze psicotrope e omissione di soccorso. Domattina il giudice per le indagini preliminari Cristina Cavaggion interrogherà la donna nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Camposampiero dove si trova attualmente agli arresti domiciliari. Per la Procura la misura restrittiva va confermata, anche in caso di dimissioni dall’ospedale. Fiorenza Benetton sarà assistita d’ufficio dall’avvocato Cristina Miola.
In mattinata sono previsti anche il conferimento dell’incarico per l’autopsia, affidata al dottor Giovanni Cecchetto, e per una consulenza biologica sulle tracce di sangue lasciate dalla vittima. Se ne occuperà il medico legale Luciana Caenazzo. La Procura disporrà inoltre una consulenza tecnica per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente. La donna ha riferito agli investigatori di aver udito un colpo. Non c’ha fatto caso pensando di aver urtato un ramo d’albero. Peccato che lungo via Ceccarello non vi sia l’ombra di una pianta.
Una prima parziale risposta è arrivata dall’esame delle urine di Fiorenza Benetton. È stata accertata la presenza di benzodiazepine, farmaci abitualmente prescritti nei cicli chemioterapici. Gli esami del sangue stabiliranno il grado di concentrazione di queste sostanze che provocano una forte sonnolenza e uno stato catatonico, e che risultano assolutamente incompatibili con la guida di un’auto. In presenza di pazienti costretti ad assumere benzodiazepine, i medici hanno l’obbligo di darne comunicazione alla commissione patenti della Prefettura, cui spetta il compito di assumere i provvedimenti del caso. Quasi sempre scatta la sospensione del permesso di guida.
Sotto l’effetto delle benzodiazepine Fiorenza Benetton non avrebbe dovuto mettersi al volante. Ecco perchè il pubblico ministero Benedetto Roberti ne ha chiesto la convalida dell’arresto per omicidio colposo, guida sotto l’effetto di sostanze psicotrope e omissione di soccorso. Domattina il giudice per le indagini preliminari Cristina Cavaggion interrogherà la donna nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Camposampiero dove si trova attualmente agli arresti domiciliari. Per la Procura la misura restrittiva va confermata, anche in caso di dimissioni dall’ospedale. Fiorenza Benetton sarà assistita d’ufficio dall’avvocato Cristina Miola.
In mattinata sono previsti anche il conferimento dell’incarico per l’autopsia, affidata al dottor Giovanni Cecchetto, e per una consulenza biologica sulle tracce di sangue lasciate dalla vittima. Se ne occuperà il medico legale Luciana Caenazzo. La Procura disporrà inoltre una consulenza tecnica per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente. La donna ha riferito agli investigatori di aver udito un colpo. Non c’ha fatto caso pensando di aver urtato un ramo d’albero. Peccato che lungo via Ceccarello non vi sia l’ombra di una pianta.
' come si fa davvero!