Il c.t. con il Messico punterà sul 4-3-2-1: dentro Giaccherini e fuori El Shaarawy, con Marchisio avanzato
Prandelli conferma tutto, alla vigilia della sfida con il Messico, l’esordio dell'Italia in Confederations Cup, al Maracanà di Rio de Janeiro. “Ci sono buone possibilità che Balotelli giochi”. Recuperato, solo uno spavento, come si era capito ieri dall’ottimismo del dottor Castellacci, che aveva ridimensionato l’infortunio del centravanti. Solo una contratturina. Riassorbita. Poi il c.t. della Nazionale, pur non esplicitamente conferma il cambio di modulo: spazio al 4-3-2-1. Perché? “Teniamo conto anche dell’aspetto fisico”. Tradotto: se la squadra non è al meglio, e a Praga e poi contro Haiti ha dimostrato di non esserlo, allora meglio togliere una punta e affollare il centrocampo. In pratica: dentro Giaccherini e fuori El Shaarawy. Con Marchisio avanzato sulla linea del compagno di squadra e reparto juventino.
DICHIRAZIONE D’INTENTI — “Siamo emozionati nel trovarci in uno stadio mitico, che tutti abbiamo sognato. Vogliamo giocare, e sono convinto che lo faremo, una grande partita. E vincerla. Il Messico lo conosciamo bene: ha un palleggio di inizio gioco, e quattro giocatori che attaccano la profondità. E’ una squadra equilibrata. Ci contenderemo il predominio territoriale”.
MARIO, ACCIACCHI E CONDIZIONE — “Balotelli? Ci sono buone possibilità di averlo in campo. Perché il cambio di modulo? Valutiamo anche l’aspetto fisico. I problemi muscolari accusati da qualche azzurro? Dimostrano che abbiamo lavorato con grande intensità, e sono convinto di recuperare tutti”.
CENTRO DI GRAVITA’ — La Nazionale di Prandelli ha da sempre nel centrocampo la sua bussola. E non è il momento di cambiare. “Ricerchiamo il gioco anche attraverso i risultati. Abbiamo giocatori di ottima qualità soprattutto in mezzo al campo, e abbiamo puntato sui loro movimenti, sul possesso palla. Poi abbiamo sperimentato soluzioni alternative (ad esempio il 4-3-3 ndr), ma quello che ci dà più garanzia è proprio questo aspetto”. Perché una mediana con Pirlo, De Rossi e Montolivo, più Marchisio incursore, è tanta roba.
TIMORI — “Se sono ancora preoccupato come avevo ammesso dopo le prestazioni con Repubblica Ceca e Haiti? Abbiamo lavorato dal punto di vista tattico, negli ultimi giorni, oltre che su quello dell’orgoglio.
BLOCCHI — “Il blocco Juve? E’ una fortuna avere giocatori che giocano nella stessa squadra. Blocco Juve o Milan, o un’altra squadra, ma sinergie così fanno la fortuna di ogni allenatore..”
Prandelli conferma tutto, alla vigilia della sfida con il Messico, l’esordio dell'Italia in Confederations Cup, al Maracanà di Rio de Janeiro. “Ci sono buone possibilità che Balotelli giochi”. Recuperato, solo uno spavento, come si era capito ieri dall’ottimismo del dottor Castellacci, che aveva ridimensionato l’infortunio del centravanti. Solo una contratturina. Riassorbita. Poi il c.t. della Nazionale, pur non esplicitamente conferma il cambio di modulo: spazio al 4-3-2-1. Perché? “Teniamo conto anche dell’aspetto fisico”. Tradotto: se la squadra non è al meglio, e a Praga e poi contro Haiti ha dimostrato di non esserlo, allora meglio togliere una punta e affollare il centrocampo. In pratica: dentro Giaccherini e fuori El Shaarawy. Con Marchisio avanzato sulla linea del compagno di squadra e reparto juventino.
DICHIRAZIONE D’INTENTI — “Siamo emozionati nel trovarci in uno stadio mitico, che tutti abbiamo sognato. Vogliamo giocare, e sono convinto che lo faremo, una grande partita. E vincerla. Il Messico lo conosciamo bene: ha un palleggio di inizio gioco, e quattro giocatori che attaccano la profondità. E’ una squadra equilibrata. Ci contenderemo il predominio territoriale”.
MARIO, ACCIACCHI E CONDIZIONE — “Balotelli? Ci sono buone possibilità di averlo in campo. Perché il cambio di modulo? Valutiamo anche l’aspetto fisico. I problemi muscolari accusati da qualche azzurro? Dimostrano che abbiamo lavorato con grande intensità, e sono convinto di recuperare tutti”.
CENTRO DI GRAVITA’ — La Nazionale di Prandelli ha da sempre nel centrocampo la sua bussola. E non è il momento di cambiare. “Ricerchiamo il gioco anche attraverso i risultati. Abbiamo giocatori di ottima qualità soprattutto in mezzo al campo, e abbiamo puntato sui loro movimenti, sul possesso palla. Poi abbiamo sperimentato soluzioni alternative (ad esempio il 4-3-3 ndr), ma quello che ci dà più garanzia è proprio questo aspetto”. Perché una mediana con Pirlo, De Rossi e Montolivo, più Marchisio incursore, è tanta roba.
TIMORI — “Se sono ancora preoccupato come avevo ammesso dopo le prestazioni con Repubblica Ceca e Haiti? Abbiamo lavorato dal punto di vista tattico, negli ultimi giorni, oltre che su quello dell’orgoglio.
BLOCCHI — “Il blocco Juve? E’ una fortuna avere giocatori che giocano nella stessa squadra. Blocco Juve o Milan, o un’altra squadra, ma sinergie così fanno la fortuna di ogni allenatore..”