Bella partita a Salvador de Bahia: apre Dante (in fuorigioco) a fine primo tempo, poi nella ripresa a segno Giaccherini, Neymar, due volte Fred e Chiellini. Sul 2-3 traversa di Maggio. Giovedì semifinale a Fortaleza, probabilmente con la Spagna
L’Italia perde 4-2 con il Brasile nell’ultima gara della prima fase di Confederations Cup. Arriva seconda nel girone e con ogni probabilità affronterà in semifinale, il 27 giugno a Fortaleza, la Spagna campione del mondo, nella rivincita dell’ultima finale dell’Europeo. Gli Azzurri toppano il primo tempo, chiuso sotto per colpa del gol di Dante, e si giocano alla pari la ripresa. Pareggia Giaccherini, poi Neymar e Fred allungano per i verdeoro, ma Chiellini segna in mischia e tiene in partita l’Italia sino alla fine. Un Brasile non irresistibile resta però imprendibile, salvato dalla traversa sul colpo di testa di Maggio, e addirittura di nuovo a segno col solito Fred. L’Italia non batte la Seleçao dal Mondiale del 1982, dalla notte magica di Paolo Rossi, da allora sette tentativi a vuoto. Guardando avanti, quest’Italia deve smetterla di andare a strappi. La condizione atletica sembra modesta, ma senza quei minuti di black-out inspiegabili, tipo gli avvii di gara inguardabili contro Giappone e Brasile, una speranziella può averla persino contro la Roja. Certo, la fragilità difensiva è inquietante: 8 gol incassati in 3 partite sono un’enormità. Nota a margine: momenti di tensione fuori dallo stadio, anche se non c'è stata la guerriglia temuta alla vigilia.
INIZIO CHOC — Subito una palla persa di Montolivo e poi, consecutiva, un’altra di Aquilani, Chiellini è provvidenziale in scivolata su Oscar. Poi Buffon fa il Buffon e respinge il diagonale di Hulk. Ma i primi 2’ dell’Italia sono da film dell’orrore. E sembrano riprendere dai titoli di coda della sfida col Giappone, nella quale l’Italia era finita sulle ginocchia. Piegata della stanchezza. Poi la Nazionale si rincuora e tiene il campo, timida e “bassa”, ma perlomeno in partita.
DUE INFORTUNATI — Prandelli perde due giocatori in mezz’ora, a complicare ulteriormente le cose. Montolivo, autore di un avvio rivedibile, subisce un colpo alla testa: al 26’ dentro Giaccherini, che va largo nel 4-2-3-1 a specchio con gli avversari. Marchisio scala in mezzo. Poi Neymar va a cercare una vendetta su Abate, autore di un fallo su di lui in precedenza, e lo rompe (infortunio ad una spalla). Dentro Maggio.
FORCING VERDEORO — Il Brasile attacca, attacca. L’Italia non ha birra in mezzo, con Aquilani che sembra ballare il ballo del mattone, su una mattonella, e Diamanti in versione Casper: simpatico fantasma. E così, pur senza fare nulla di trascendentale, la Seleçao alla fine passa, anche solo per inerzia. Nel recupero del primo tempo, con il marcatore più improbabile, Dante, subentrato all’infortunato David Luiz. Il centrale del Bayern (che parte da posizione di fuorigioco) ribadisce in rete in mischia la corta respinta di Buffon sul colpo di testa di Fred. All’intervallo l’Italia è sotto. E c’è poco da lamentarsi, per quello che si è visto.[/center]
PAREGGIO GIACCHERINHO — Al 6’ della ripresa, al primo tiro in porta serio, l’Italia segna. Con Giaccherini, che qui in Brasile sta esibendo il suo miglior calcio. Lo juventino incrocia il destro e trafigge Julio Cesar sfruttando un meraviglioso colpo di tacco al volo di Balotelli. 1-1. Ma l’illusione azzurra dura poco.
PRODEZZA NEYMAR — Guadagna con tanto di coreografico tuffo una punizione sul contatto falloso di Maggio, sempre in sofferenza. Poi calcia una punizione favolosa, che finisce appiccicata al primo palo di Buffon, immobile. Il Brasile torna subito avanti. Ma nel secondo tempo l’Italia è più dinamica. Ci prova di più. C’è poco da speculare, e del resto Prandelli aveva chiesto coraggio alla vigilia. Ora gli Azzurri lottano.
TRIS DI FRED, REPLICA IL CHIELLO — Lancio lungo del Brasile, Bonucci è fuori posizione, Chiellini prova ad inseguire il tagliante Fred, ma stavolta non ce la fa. Il centravanti brasiliano, poco elegante ma grande opportunista, segna il 3-1. Ma non è finita. Perché segna Chiellini di destro (!) in mischia in un’azione contestata dai brasiliani che protestano per aver sentito un fischio, ma l’eventuale fallo, da rigore, sarebbe stato per una trattenuta su Balotelli. Maggio colpisce la traversa di testa, l’Italia finisce tutta avanti, sbilanciata, e finisce per prendere il quarto gol. Segna ancora Fred, che mette dentro la corta respinta di Buffon sul piazzato di Marcelo. L’Italia perde e finisce in bocca alla Spagna. Per tornare a Rio, in finale, ci vorrà una Nazionale molto migliore di questa.
L’Italia perde 4-2 con il Brasile nell’ultima gara della prima fase di Confederations Cup. Arriva seconda nel girone e con ogni probabilità affronterà in semifinale, il 27 giugno a Fortaleza, la Spagna campione del mondo, nella rivincita dell’ultima finale dell’Europeo. Gli Azzurri toppano il primo tempo, chiuso sotto per colpa del gol di Dante, e si giocano alla pari la ripresa. Pareggia Giaccherini, poi Neymar e Fred allungano per i verdeoro, ma Chiellini segna in mischia e tiene in partita l’Italia sino alla fine. Un Brasile non irresistibile resta però imprendibile, salvato dalla traversa sul colpo di testa di Maggio, e addirittura di nuovo a segno col solito Fred. L’Italia non batte la Seleçao dal Mondiale del 1982, dalla notte magica di Paolo Rossi, da allora sette tentativi a vuoto. Guardando avanti, quest’Italia deve smetterla di andare a strappi. La condizione atletica sembra modesta, ma senza quei minuti di black-out inspiegabili, tipo gli avvii di gara inguardabili contro Giappone e Brasile, una speranziella può averla persino contro la Roja. Certo, la fragilità difensiva è inquietante: 8 gol incassati in 3 partite sono un’enormità. Nota a margine: momenti di tensione fuori dallo stadio, anche se non c'è stata la guerriglia temuta alla vigilia.
INIZIO CHOC — Subito una palla persa di Montolivo e poi, consecutiva, un’altra di Aquilani, Chiellini è provvidenziale in scivolata su Oscar. Poi Buffon fa il Buffon e respinge il diagonale di Hulk. Ma i primi 2’ dell’Italia sono da film dell’orrore. E sembrano riprendere dai titoli di coda della sfida col Giappone, nella quale l’Italia era finita sulle ginocchia. Piegata della stanchezza. Poi la Nazionale si rincuora e tiene il campo, timida e “bassa”, ma perlomeno in partita.
DUE INFORTUNATI — Prandelli perde due giocatori in mezz’ora, a complicare ulteriormente le cose. Montolivo, autore di un avvio rivedibile, subisce un colpo alla testa: al 26’ dentro Giaccherini, che va largo nel 4-2-3-1 a specchio con gli avversari. Marchisio scala in mezzo. Poi Neymar va a cercare una vendetta su Abate, autore di un fallo su di lui in precedenza, e lo rompe (infortunio ad una spalla). Dentro Maggio.
FORCING VERDEORO — Il Brasile attacca, attacca. L’Italia non ha birra in mezzo, con Aquilani che sembra ballare il ballo del mattone, su una mattonella, e Diamanti in versione Casper: simpatico fantasma. E così, pur senza fare nulla di trascendentale, la Seleçao alla fine passa, anche solo per inerzia. Nel recupero del primo tempo, con il marcatore più improbabile, Dante, subentrato all’infortunato David Luiz. Il centrale del Bayern (che parte da posizione di fuorigioco) ribadisce in rete in mischia la corta respinta di Buffon sul colpo di testa di Fred. All’intervallo l’Italia è sotto. E c’è poco da lamentarsi, per quello che si è visto.[/center]
PAREGGIO GIACCHERINHO — Al 6’ della ripresa, al primo tiro in porta serio, l’Italia segna. Con Giaccherini, che qui in Brasile sta esibendo il suo miglior calcio. Lo juventino incrocia il destro e trafigge Julio Cesar sfruttando un meraviglioso colpo di tacco al volo di Balotelli. 1-1. Ma l’illusione azzurra dura poco.
PRODEZZA NEYMAR — Guadagna con tanto di coreografico tuffo una punizione sul contatto falloso di Maggio, sempre in sofferenza. Poi calcia una punizione favolosa, che finisce appiccicata al primo palo di Buffon, immobile. Il Brasile torna subito avanti. Ma nel secondo tempo l’Italia è più dinamica. Ci prova di più. C’è poco da speculare, e del resto Prandelli aveva chiesto coraggio alla vigilia. Ora gli Azzurri lottano.
TRIS DI FRED, REPLICA IL CHIELLO — Lancio lungo del Brasile, Bonucci è fuori posizione, Chiellini prova ad inseguire il tagliante Fred, ma stavolta non ce la fa. Il centravanti brasiliano, poco elegante ma grande opportunista, segna il 3-1. Ma non è finita. Perché segna Chiellini di destro (!) in mischia in un’azione contestata dai brasiliani che protestano per aver sentito un fischio, ma l’eventuale fallo, da rigore, sarebbe stato per una trattenuta su Balotelli. Maggio colpisce la traversa di testa, l’Italia finisce tutta avanti, sbilanciata, e finisce per prendere il quarto gol. Segna ancora Fred, che mette dentro la corta respinta di Buffon sul piazzato di Marcelo. L’Italia perde e finisce in bocca alla Spagna. Per tornare a Rio, in finale, ci vorrà una Nazionale molto migliore di questa.