Aaron Greenberg di Microsoft ha smentito, con alcuni messaggi affidati a Twitter, la questione del limite temporale legato all'utilizzo del family sharing su Xbox One. Il caos comunicativo di questi giorni rende difficile distinguere la veridicità delle informazioni, ma questa notizia, quantomeno, giunge da parte di un elemento importante all'interno di Microsoft.
La famosa funzione di "family sharing", che doveva consentire la condivisione della libreria personale di un utente con 10 membri della lista amici, sarebbe stata in realtà una funzione alquanto ristretta, visto che poneva un limite massimo di utilizzo di un'ora circa. Si sarebbe trattato, dunque, di una sorta di servizio demo, secondo la voce in questione.
Tempestato di domande su Twitter, Aaron Greenberg ha risposto alla questione negando categoricamente la voce emersa da internet: "Non c'era alcun limite di tempo", ha scritto il capo della divisione Interactive Entertainment Business di Microsoft sul servizio di family sharing. "Era come l'avevamo descritto. Il team sta ancora investendo in altre caratteristiche digitali per il futuro", dopo aver risposto inizialmente che la voce di corridoio era "fuorviante e non vera".
La famosa funzione di "family sharing", che doveva consentire la condivisione della libreria personale di un utente con 10 membri della lista amici, sarebbe stata in realtà una funzione alquanto ristretta, visto che poneva un limite massimo di utilizzo di un'ora circa. Si sarebbe trattato, dunque, di una sorta di servizio demo, secondo la voce in questione.
Tempestato di domande su Twitter, Aaron Greenberg ha risposto alla questione negando categoricamente la voce emersa da internet: "Non c'era alcun limite di tempo", ha scritto il capo della divisione Interactive Entertainment Business di Microsoft sul servizio di family sharing. "Era come l'avevamo descritto. Il team sta ancora investendo in altre caratteristiche digitali per il futuro", dopo aver risposto inizialmente che la voce di corridoio era "fuorviante e non vera".