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Balotelli torna in Italia: «Mi sento un perdente» C_3_Media_1722740_immagine_obig
L'attaccante si arrende al problema al quadricipite e lascia il ritiro azzurro. Il medico Castellacci: «Ora di lui si occuperà il Milan». Prandelli: «Senza Mario, ci affideremo al collettivo»

FORTALEZA - Balotelli torna in Itatia. L'attaccante azzurro non può recuperare dall'infortunio muscolare ed è già ripartito dal Brasile, da Fortaleza con un volo diretto a Lisbona, da dove poi raggiungerà Milano. "Mi sento un perdente ad andarmene così. Vorrei restare qui, ma c'è il preliminare di Champions e quindi mi devo curare. Comunque i miei compagni di nazionale faranno bene anche senza di me'' .


L'INFORTUNIO - A spiegare l'infortunio è stato il medico della Nazionale, Enrico Castellacci, spiegando che l'attaccante azzurro non può guarire prima dell'ultima gara di Confederations domenica prossima. "Oggi ho visitato Balotelli- ha spiegato il medico azzurro Enrico Castellacci prima dell'allenamento della Nazionale - e le condizioni cliniche non mi sono sembrate soddisfacenti. Per cui ho ritenuto che non potesse recuperare da qui a domenica 30, giorno delle finali. Onde evitargli rischi inutili, d'accordo con Prabdellie sentito lo staff medico del Milan, abbiamo deciso di far tornare il giocatore a casa da subito". Balotelli partirà da Fortaleza in serata e dovrebbe poi raggiungere l'Italia con un volo via Amsterdam. Con lui ci sarà la fidanzata Fanny, che era, assieme alla compagna di Prandelli, l'unica delle 'wags' azzurre rimasta in Brasile. Una parola di Castellacci anche su Pirlo: "Sta continuando alacremente a lavorare - ha detto il dottore azzurro - e siamo moderatamente ottimisti. Ma nel suo caso dovremo valutare giorno per giorno, e se farlo giocare contro la Spagna sarà deciso solo all'ultimo momento. Montolivo invece sta bene, ed è a disposizione". "Mi sento un perdente ad andarmene così. Vorrei restare qui, ma c'è il preliminare di Champions e quindi mi devo curare. Comunque i miei compagni di nazionale faranno bene anche senza di me". Lo ha detto Mario Balotelli lasciando l'albergo degli azzurri a Fortaleza, il Marina Park, diretto all'aeroporto dove si imbarcherà su un volo per Lisbona. Da lì poi raggiungerà Milano.

PRANDELLI - 
Non squagliarsi nel caldo e l'umidità di Fortaleza. L'obiettivo dell'Italia, che giovedì affronterà una Spagna 'a luci rosse' dopo quanto venuto fuori dall'indagine di polizia a Recife, è quello di resistere a clima avverso che - insieme con gli infortuni - è l'avversario in più in questa rivincita della finale europea in cui la 'Furia' parte nettamente favorita. Il ct spagnolo, Vicente Del Bosque, non sembra avere particolari problemi di formazione, a parte il solito dubbio se far giocare un centravanti o meno e una lieve incertezza sulle condizioni di Fabregas e Soldado. L'Italia deve invece fare di necessità virtù e affidarsi a Gilardino dopo il forfait di Mario Balotelli, le cui condizioni, come ha ufficializzato oggi il medico azzurro, Enrico Castellacci, non ne consentono più l'utilizzo in questo torneo. Così Supermario lascia il Brasile in anticipo ("non l'ha presa bene, ma per rimandarlo a casa non c'è stata alcuna pressione da parte del Milan", precisa Prandelli) e l'Italia si prepara a sfidare i campioni del mondo e d'Europa facendo i conti con un problema in più, e sperando nel recupero di Pirlo, che secondo Castellacci "lascia ben sperare ma decideremo all'ultimo momento". " La Spagna è la migliore squadra del mondo e sono 4-5 anni che lo dimostra - dice Prandelli -, è quasi impossibile batterla. Uno vorrebbe non affrontarla mai, ma ci tocca e sono convinto che possiamo metterla in difficoltà: questa sfida dà sempre grandi motivazioni. Senza Balotelli dovremo puntare ancora di più sul collettivo, lo spirito di gruppo e il giusto sviluppo della fase offensiva. Vorrei vedere un'Italia coraggiosa come quella del secondo tempo contro il Brasile". 

Proprio il ko contro la Selecao ha spedito l'Italia nella fornace di Fortaleza e per questo Prandelli sottolinea che "bisogna ragionare sulle condizioni atletiche e mentali. La Confederations è un torneo molto bello perchè ti confronti con il mondo, però andrebbe gestito meglio: ogni squadra dovrebbe avere parità di trattamento, invece ti fanno giocare tre partite in sei giorni ed è una cosa impensabile. Ecco perchè poi ci sono così tanti infortuni. Ma almeno questa è un'esperienza che, facendo gli scongiuri, ci servirà moltissimo per il Mondiale, al quale dovremo arrivare con 23 atleti, non solo giocatori, ai quali bisognerà dare il tempo di prepararsi. Se arrivi con il serbatoio vuoto, qui vedete come tutto diventa difficile". 

Ma il problema principale rimane la Spagna e il suo gioco avvolgente che rischia di travolgere una difesa azzurra che in questo torneo ha già incassato otto reti. "Quattro erano irregolari - ribatte il ct -, quindi scendiamo a 4. Io penso piuttosto agli 8 gol che abbiamo segnato noi, anche se uno non c'era (Prandelli si riferisce al rigore assegnato all'Italia conto il Giappone, ndr). Dobbiamo metterci in testa che contro la Spagna sarà una partita di sofferenza, che il loro possesso di palla sarà superiore al nostro e che gli spagnoli sono fenomeni che possono far fronte a qualsiasi tipo di tranello delle squadre avversarie. Loro sono bravi a tenere palla e ad attaccare, noi dovremo cercare di farli correre il più possibile". Ma rispetto alla vigilia della finale europea di Kiev l'Italia come arriva a questa sfida? "La Spagna sta molto meglio - ammette Prandelli -, vista anche la facilità con cui ha passato il girone e poi ha consolidato il gioco. Ha un'identità precisa, e i favoriti sono senza dubbio loro, ma noi siamo curiosi di affrontarli. Ieri ho visto Spagna-Nigeria e i nigeriani hanno creato 4 palle gol. Questo dimostra che dobbiamo arrivare come punti di riferimento l'Europeo e i Mondiali, in cui in ogni match tu avrai 4 palle gol ma devi crearne almeno sei o sette. Il calcio del futuro e questo, e non il campionato italiano. Il ko di Balotelli? Bisogna prendere le cose con lo spirito giusto, stiamo lavorando in modo serio e siamo in semifinale, dobbiamo renderci che è comunque una pos izione di privilegio. Qui alla Confederations molti miei giocatori hanno fatto un grande passo avanti in fatto di temperamento e personalità: una squadra che gioca come noi nella ripresa contro il Brasile, in casa loro, fa ben sperare. Altri sul 3-1 avrebbero mollato tutto".

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Capisco

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Boh, forse perchè lo è.. Buffone proprio!

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bah <.<
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