Alla presentazione delle divise per la prossima stagione il capitano, in attesa di discutere il rinnovo, stuzzica la società. Osvaldo intanto si è aggregato alla squadra, ma resta nella lista dei partenti. I tifosi contestano il nuovo logo e attendono rinforzi dal mercato.
ROMA - L'occasione della presentazione delle nuove maglie per lanciare un allarme. O forse un monito: "Questa maglia è l'ultima". Così Francesco Totti inaugura la nuova stagione della Roma. Un boato che incenerisce la giornata della presentazione delle nuove divise giallorosse - senza main sponsor né fornitore tecnico - concentrando ogni attenzione sul dialogo intorno al rinnovo del contratto del capitano, in scadenza tra meno di dodici mesi.
Una battuta gelida a spezzare in due la tarda mattinata di Trigoria: "Di maglie ne ho indossate tante, questa è l'ultima però". Una frecciata durissima alla proprietà per alcuni. Per altri, una semplice constatazione, visto il vincolo contrattuale in scadenza al 30 giugno 2014. Una cosa è certa: Francesco avrebbe sperato di iniziare la stagione con qualche certezza in più, e nella frase lasciata cadere tra un "Questa è la maglia della Roma" e "Questa è la squadra che amo e che ho sempre tifato", il messaggio è partito, arrivando in pochi istanti anche dall'altra parte dell'oceano. Quanto è lontano il pranzo del 6 aprile con Pallotta, quanto presidente e capitano sembravano pronti a fare in modo di definire in tempi rapidissimi il prolungamento del numero dieci romanista. "Totti mi ha confermato per altri due anni", disse Pallotta a fine pranzo, quasi indicando la durata di quello che sarebbe stato il legame.
Da quel giorno, però, nessuno ha avanzato ulteriori passi per portare all'accordo. E anche mr. President sembrava quasi aver cambiato idea soltanto qualche settimana fa, da New York: "Totti giocherà ancora un anno o due, ma non so se ha intenzione di farlo fino a 40 anni". Parole che probabilmente non avrà fatto esattamente piacere ascoltare a chi da un paio di giorni ha iniziato la sua ventunesima stagione con la Roma. Una cosa è certa: l'unico approccio concreto, per quanto timido, per il rinnovo del contratto in scadenza il prossimo 30 giugno Totti lo aveva avuto a febbraio con Baldini, unica figura di(s)messa dell'organigramma societario romanista. Con chi confrontarsi, ora? Certamente non con il disorientato a. d. americano Italo Zanzi, tantomeno con il tormentato d. s. Sabatini. Impossibile farlo con Pallotta, che nei suoi viaggi romani ha sempre più di una questione da seguire. Anche per questo, forse, Totti si è lasciato andare a una battuta. Che, per qualcuno, somiglia già a un monito.
Rudi Garcia, invece, ha provato a caricare l'ambiente: "La maglia è una cosa molto importante, questa è unica. Vinceremo con questa maglia". Ambiente caratterizzato ancora dal malcontento dei tifosi, che non hanno fatto mancare, all'esterno di Trigoria, uno striscione contro il rinnovato stemma: "La nostra storia non ha prezzo...Per il nuovo logo massimo disprezzo". Anche l'italo-argentino Pablo Daniel Osvaldo si è aggregato questa mattina ai compagni e si è messo a disposizione del nuovo tecnico Rudi Garcia. Il destino dell'attaccante, comunque, resta in bilico e la Premier League sembra la destinazione più probabile, con Manchester City e soprattutto Southampton che avrebbero individuato in Osvaldo il rinforzo ideale per il proprio reparto avanzato.
ROMA - L'occasione della presentazione delle nuove maglie per lanciare un allarme. O forse un monito: "Questa maglia è l'ultima". Così Francesco Totti inaugura la nuova stagione della Roma. Un boato che incenerisce la giornata della presentazione delle nuove divise giallorosse - senza main sponsor né fornitore tecnico - concentrando ogni attenzione sul dialogo intorno al rinnovo del contratto del capitano, in scadenza tra meno di dodici mesi.
Una battuta gelida a spezzare in due la tarda mattinata di Trigoria: "Di maglie ne ho indossate tante, questa è l'ultima però". Una frecciata durissima alla proprietà per alcuni. Per altri, una semplice constatazione, visto il vincolo contrattuale in scadenza al 30 giugno 2014. Una cosa è certa: Francesco avrebbe sperato di iniziare la stagione con qualche certezza in più, e nella frase lasciata cadere tra un "Questa è la maglia della Roma" e "Questa è la squadra che amo e che ho sempre tifato", il messaggio è partito, arrivando in pochi istanti anche dall'altra parte dell'oceano. Quanto è lontano il pranzo del 6 aprile con Pallotta, quanto presidente e capitano sembravano pronti a fare in modo di definire in tempi rapidissimi il prolungamento del numero dieci romanista. "Totti mi ha confermato per altri due anni", disse Pallotta a fine pranzo, quasi indicando la durata di quello che sarebbe stato il legame.
Da quel giorno, però, nessuno ha avanzato ulteriori passi per portare all'accordo. E anche mr. President sembrava quasi aver cambiato idea soltanto qualche settimana fa, da New York: "Totti giocherà ancora un anno o due, ma non so se ha intenzione di farlo fino a 40 anni". Parole che probabilmente non avrà fatto esattamente piacere ascoltare a chi da un paio di giorni ha iniziato la sua ventunesima stagione con la Roma. Una cosa è certa: l'unico approccio concreto, per quanto timido, per il rinnovo del contratto in scadenza il prossimo 30 giugno Totti lo aveva avuto a febbraio con Baldini, unica figura di(s)messa dell'organigramma societario romanista. Con chi confrontarsi, ora? Certamente non con il disorientato a. d. americano Italo Zanzi, tantomeno con il tormentato d. s. Sabatini. Impossibile farlo con Pallotta, che nei suoi viaggi romani ha sempre più di una questione da seguire. Anche per questo, forse, Totti si è lasciato andare a una battuta. Che, per qualcuno, somiglia già a un monito.
Rudi Garcia, invece, ha provato a caricare l'ambiente: "La maglia è una cosa molto importante, questa è unica. Vinceremo con questa maglia". Ambiente caratterizzato ancora dal malcontento dei tifosi, che non hanno fatto mancare, all'esterno di Trigoria, uno striscione contro il rinnovato stemma: "La nostra storia non ha prezzo...Per il nuovo logo massimo disprezzo". Anche l'italo-argentino Pablo Daniel Osvaldo si è aggregato questa mattina ai compagni e si è messo a disposizione del nuovo tecnico Rudi Garcia. Il destino dell'attaccante, comunque, resta in bilico e la Premier League sembra la destinazione più probabile, con Manchester City e soprattutto Southampton che avrebbero individuato in Osvaldo il rinforzo ideale per il proprio reparto avanzato.