BUDAPEST - Dopo aver macinato tempi strepitosi e fornito sensazioni dominanti, Sebastian Vettel e la Red Bull hanno dovuto inchinarsi a Lewis Hamilton e alla Mercedes. La pole position del Gp d'Ungheria, decimo atto del Mondiale e corsa che manda la F1 alle vacanze estive, è infatti dell'inglese e della Freccia d'Argento numero 10: Luigino ha un talento naturale per la velocità pura e certi giri da manuale riescono probabilmente solo a lui. Sebastian, che rimane peraltro il favoritissimo della corsa, ha alzato bandiera bianca per l'inezia di 38 centesimi, espressione numerica del capolavoro di Hamilton contro una monoposto, la Rb9, che si dimostra a suo agio nelle curve e sui saliscendi del tracciato magiaro.
La griglia è completata dal terzo posto di Romain Grosjean, sempre in palla e rapido con una Lotus pericolosissima (e avvantaggiata dalle alte temperature: 50 gradi sull'asfalto, 33 all'aria), dal quarto di Rosberg (Mercedes) e dal quinto di Alonso con la prima delle due Ferrari. Seguono Raikkonen (Lotus); Massa con l'altra Rossa; Ricciardo, di nuovo convincente con la Toro Rosso e ormai solido candidato a rimpiazzare Webber alla Red Bull; Perez, che ha saputo portare la McLaren nel Q3 nonostante un incidente alla fine delle prove del mattino; Webber, che ha mollato il colpo sia per problemi al kers (di nuovo e sempre lui!) ma anche perché aveva più senso risparmiare auto e coperture in funzione del Gp, dovendo in ogni caso scontare un «meno 10» a causa dell'errore della scuderia in Germania, quando una ruota mal fissata da un meccanico si staccò e colpì un cameraman.
La griglia è completata dal terzo posto di Romain Grosjean, sempre in palla e rapido con una Lotus pericolosissima (e avvantaggiata dalle alte temperature: 50 gradi sull'asfalto, 33 all'aria), dal quarto di Rosberg (Mercedes) e dal quinto di Alonso con la prima delle due Ferrari. Seguono Raikkonen (Lotus); Massa con l'altra Rossa; Ricciardo, di nuovo convincente con la Toro Rosso e ormai solido candidato a rimpiazzare Webber alla Red Bull; Perez, che ha saputo portare la McLaren nel Q3 nonostante un incidente alla fine delle prove del mattino; Webber, che ha mollato il colpo sia per problemi al kers (di nuovo e sempre lui!) ma anche perché aveva più senso risparmiare auto e coperture in funzione del Gp, dovendo in ogni caso scontare un «meno 10» a causa dell'errore della scuderia in Germania, quando una ruota mal fissata da un meccanico si staccò e colpì un cameraman.