Potrebbe essere la volta buona per il patentino a punti per motorini. Il disegno di legge delega approvato ieri dal Governo (approderà in Parlamento nelle prossime settimane per un esame che richiederà mesi) dice espressamente che ci dovrà essere. Per la verità, sarebbe già in vigore dal 2010, ma solo in teoria perché il meccanismo sanzionatorio si può applicare solo ai maggiorenni, che sono solo una parte limitata della platea di guidatori di motorini.
Per chiarire meglio, vanno ricordate poche tappe della storia della patente a punti, introdotta 10 anni fa (30 giugno 2003, Dl 151/03).
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Inizialmente la novità riguardava esclusivamente le patenti (dalla A per i sedicenni in moto fino alla D per autobus) e non anche i certificati di idoneità alla guida, più noti come patentini per ciclomotori e microcar (quadricicli leggeri), che furono introdotti fra il 2003 e il 2005 (prima per guidare questi piccoli mezzi non era richiesta alcuna abilitazione).
Fu subito chiaro che i giovani alla guida di motorini e microcar erano sostanzialmente impuniti. Così nel 2010 fu introdotto il patentino a punti. Però lo si poteva applicare solo ai maggiorenni, perché secondo la Cassazione si tratta di una sanzione amministrativa accessoria. E le sanzioni amministrative, per principio generale (legge 689/81) non sono applicabili ai minorenni (che infatti sono immuni anche da ritiro, sospensione e revoca della patente, mentre l'obbligo di pagare la multa incombe sui genitori).
Si cercò di aggirare il problema nel 2011, con la riforma "europea" delle patenti entrata in vigore il 19 gennaio scorso (Dlgs 59/11), sottoponendo il minorenne alla revisione della patente (cioè all'obbligo di rifare gli esami). In questo modo si riesce ad appiedarlo solo se fallisce gli esami (la licenza non può essere ritirata nel periodo tra l'infrazione e i test). E la revisione scatta solo in caso di infrazioni che comportano ritiro, sospensione o revoca della patente e non la semplice decurtazione di punti. Ma è meglio di niente, perché comunque è una misura effettivamente applicabile (ha natura cautelare e non di sanzione amministrativa).
A oggi i punti si possono decurtare solo da patenti e patentini in mano a maggiorenni. E non conta il fatto che dal 19 gennaio scorso i patentini sono stati sostituiti dalla nuova patente AM, che viene rilasciata a tutti quelli che superano gli esami di pratica e a chi passa la visita medica per il rinnovo del suo precedente patentino.
Se la delega alla riforma del Codice arrivasse in porto, invece, diventerebbero effettivamente applicabili anche ai minorenni (non importa che abbiano patente o patentino) la decurtazione dei punti, il ritiro, la sospensione e la revoca.
Per chiarire meglio, vanno ricordate poche tappe della storia della patente a punti, introdotta 10 anni fa (30 giugno 2003, Dl 151/03).
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Fu subito chiaro che i giovani alla guida di motorini e microcar erano sostanzialmente impuniti. Così nel 2010 fu introdotto il patentino a punti. Però lo si poteva applicare solo ai maggiorenni, perché secondo la Cassazione si tratta di una sanzione amministrativa accessoria. E le sanzioni amministrative, per principio generale (legge 689/81) non sono applicabili ai minorenni (che infatti sono immuni anche da ritiro, sospensione e revoca della patente, mentre l'obbligo di pagare la multa incombe sui genitori).
Si cercò di aggirare il problema nel 2011, con la riforma "europea" delle patenti entrata in vigore il 19 gennaio scorso (Dlgs 59/11), sottoponendo il minorenne alla revisione della patente (cioè all'obbligo di rifare gli esami). In questo modo si riesce ad appiedarlo solo se fallisce gli esami (la licenza non può essere ritirata nel periodo tra l'infrazione e i test). E la revisione scatta solo in caso di infrazioni che comportano ritiro, sospensione o revoca della patente e non la semplice decurtazione di punti. Ma è meglio di niente, perché comunque è una misura effettivamente applicabile (ha natura cautelare e non di sanzione amministrativa).
A oggi i punti si possono decurtare solo da patenti e patentini in mano a maggiorenni. E non conta il fatto che dal 19 gennaio scorso i patentini sono stati sostituiti dalla nuova patente AM, che viene rilasciata a tutti quelli che superano gli esami di pratica e a chi passa la visita medica per il rinnovo del suo precedente patentino.
Se la delega alla riforma del Codice arrivasse in porto, invece, diventerebbero effettivamente applicabili anche ai minorenni (non importa che abbiano patente o patentino) la decurtazione dei punti, il ritiro, la sospensione e la revoca.