Innanzitutto Call of Duty: Black Ops pur non essendo lunghissimo in senso assoluto, è certamente più longevo della concorrenza: giocando a livello normale, il titolo si porta a termine tra le sei e le sette ore, con momenti in cui si sudano davvero le proverbiali sette camicie per arrivare al check point. Al terzo livello di difficoltà, esperto, si arriva intorno alle otto, includendo ovviamente le molte volte in cui, come nella missione ambientata durante l'assedio di Khe Sanh, si muore crivellati dai colpi delle centinaia di vietcong che attaccano la base. Qui però bisogna fare una considerazione, ad esperto, per non parlare poi di veterano, ci si imbatte in passaggi in cui lo spauracchio di ogni FPS, la frustrazione causata da problemi di respawn eccessivo fa capolino più e più volte. Per nostra fortuna però il gioco ci invita a variare approccio all'azione, a non fiondarci a testa bassa verso il successivo trigger, facendoci muovere con cautela, spostandoci di copertura in copertura, usando quando necessario, ovvero molto spesso, le granate fumogene per accecare i nemici. Difficile e tosto, al limite del lancio del pad qualche volta, ma si ha sempre l'impressione di avere tutto sotto controllo, e di poter andare avanti aguzzando l'ingegno, sfruttando il level design e il nostro armamentario. Un numero di ore tutto sommato più che sufficiente, non difettano di ritmo e anzi, partono subito col botto, e che si mantengono elettrizzanti e intense sino alla fine. Scripting e linearità sono alla base della ricetta di Treyarch e complice la varietà delle situazioni che si affrontano nel corso delle quindici missioni che compongono il gioco, c'è poco spazio per lamentarsi del fatto che si avanza seguendo il copione scritto dagli sviluppatori. Black Ops non si fa mancare nulla, getta nella mischia tantissime situazioni diverse, riuscendo, come scritto poco sopra, a rinnovare elementi triti e ritriti. Abbiamo scontri notturni in ambiente urbano, giganteschi assedi, infiltrazioni in munitissimi cosmodromi, battaglie sui fiumi e in aria, corse a perdifiato sui tetti di Kowloon a Hong Kong, basi segrete e visto che il Vietnam la fa da padrone, giungla a non finire e tunnel da ripulire armati di torcia e revolver. Ognuna di queste missioni è punteggiata da momenti memorabili, svolte improvvise negli avvenimenti e cambi di ambientazione, il ritmo è sempre frenetico e serrato, sia gioco forza negli spazi stretti, sia nelle non rare fasi dove il level design allarga gli ambienti dandoci la possibilità di tentare un approccio diverso rispetto alla solita corsa verso il check point.
Call of Duty: Black Ops - Gameplay in presa diretta
Treyarch è riuscita nella difficile impresa di creare un perfetto equilibrio tra il piano della narrazione globale del gioco, accattivante e complessa e quella interna alle missioni, cosa che non era riuscita nel secondo capitolo di Modern Warfare, in cui un plot zoppicante era costruito su missioni dalla qualità non sempre elevata. In quest'ottica gli allievi hanno superato i maestri realizzando un titolo potente e appassionato, che esplicita la voglia degli "eterni secondi" di fare qualcosa di estremamente personale, come se finalmente avessero potuto fare il titolo da sempre sognato, senza comunque stravolgere i canoni del genere. Un'attenzione alla messa in scena che trascende il target di riferimento del gioco, pieno di riferimenti cinematografici: oltre a Platoon e Apocalypse Now troviamo chiari e forti rimandi ad Hamburger Hill e La Grande Fuga e altro che causa spoiler non è possibile citare, ma c'è anche Lost, e tutte le scene dell'interrogatorio e le bellissime sequenze di apertura di ogni missione fanno lettaralmente fare il salto di qualità al gioco. In questo senso, l'immedesimazione con Mason ha gioco facile nel prenderci e accompagnarci con mano fino al finale, facendoci letteralmente sobbalzare anche noi sulla sedia ad ogni scarica ricevuta durante l'interrogatorio. Piacevoli e divertenti anche le fasi con i mezzi che incontremo nel gioco che non sono utilizzati per semplici sessioni "su binari" ma vengono guidati in prima persona. In una missione piloteremo un elicottero e una volta messa a ferro e fuoco una vallata, il seguente scontro con gli elicotteri nemici viene giocato come se ci trovassimo di fronte a una serie di boss di fine livello. C'è veramente di tutto insomma e quando poi non potremo guidarli direttamente potremo sempre contare sul loro supporto indirizzando il fuoco delle armi verso i bersagli da colpire.
Call of Duty: Black Ops - Gameplay in presa diretta
Treyarch è riuscita nella difficile impresa di creare un perfetto equilibrio tra il piano della narrazione globale del gioco, accattivante e complessa e quella interna alle missioni, cosa che non era riuscita nel secondo capitolo di Modern Warfare, in cui un plot zoppicante era costruito su missioni dalla qualità non sempre elevata. In quest'ottica gli allievi hanno superato i maestri realizzando un titolo potente e appassionato, che esplicita la voglia degli "eterni secondi" di fare qualcosa di estremamente personale, come se finalmente avessero potuto fare il titolo da sempre sognato, senza comunque stravolgere i canoni del genere. Un'attenzione alla messa in scena che trascende il target di riferimento del gioco, pieno di riferimenti cinematografici: oltre a Platoon e Apocalypse Now troviamo chiari e forti rimandi ad Hamburger Hill e La Grande Fuga e altro che causa spoiler non è possibile citare, ma c'è anche Lost, e tutte le scene dell'interrogatorio e le bellissime sequenze di apertura di ogni missione fanno lettaralmente fare il salto di qualità al gioco. In questo senso, l'immedesimazione con Mason ha gioco facile nel prenderci e accompagnarci con mano fino al finale, facendoci letteralmente sobbalzare anche noi sulla sedia ad ogni scarica ricevuta durante l'interrogatorio. Piacevoli e divertenti anche le fasi con i mezzi che incontremo nel gioco che non sono utilizzati per semplici sessioni "su binari" ma vengono guidati in prima persona. In una missione piloteremo un elicottero e una volta messa a ferro e fuoco una vallata, il seguente scontro con gli elicotteri nemici viene giocato come se ci trovassimo di fronte a una serie di boss di fine livello. C'è veramente di tutto insomma e quando poi non potremo guidarli direttamente potremo sempre contare sul loro supporto indirizzando il fuoco delle armi verso i bersagli da colpire.